Concorso per vigili a Milano: sbaglia tutte le risposte al primo test, ma va avanti comunque

Alla selezione per nuovi agenti uno dei 1.893 candidati ha totalizzato zero punti alla prova selettiva. Risultato: viene ammesso alle altre prove

Ghisa a Milano

Ghisa a Milano

Era un test preliminare, senza una soglia minima da raggiungere. E il punteggio riportato «non concorre alla formazione della graduatoria finale di merito». Nel suo caso, però, la seconda parte del discorso si può omettere, visto che il candidato in questione ha totalizzato zero punti. Sì, avete capito bene: c’è un aspirante ghisa che alla preselezione del concorso per il reclutamento di 30 nuovi agenti della polizia locale (su un contingente di 230 più 30 ufficiali che entrerà in servizio entro l’inizio del 2024) non ha conseguito neppure un punto; il che lascia immaginare che – al netto di eventuali difficoltà legate alla modalità digitale da remoto – non abbia risposto correttamente a nessuno dei quesiti.

Bocciato? No, è stato ammesso alla fase successiva, che prevede una serie di prove da superare per coronare il sogno di indossare la divisa da vigile. Com’è possibile? Dal Comune fanno sapere che l’obiettivo di partenza era quello di avere duemila candidati per le prove vere e proprie: siccome se ne sono presentati di meno (1.893 su 2.965 domande iniziali), sono stati «promossi» tutti. Intendiamoci: magari la persona in questione supererà brillantemente gli esami e si guadagnerà con merito un posto in piazza Beccaria. Detto questo, è quantomeno singolare che un candidato sia passato nonostante abbia totalizzato zero al test preselettivo, che puntava a verificare «le abilità logico matematiche, numeriche e di ragionamento» degli iscritti. Di più. Un punteggio simile, associato alla parola «ammesso», fa sorgere un interrogativo: che senso ha prevedere una preselezione se poi tutti sono sicuri di andare avanti? Una domanda ancor più legittima se aggiungiamo che nel bando c’è scritto che la preselezione non è obbligatoria, bensì è una facoltà riservata all’amministrazione.

Per la cronaca, due dei 1.893 in corsa hanno preso 30, mentre nove si sono fermati a 29; in ventidue hanno totalizzato meno di 10 (con tre 6 e un 5). In 1.882, compreso il candidato dello «0», sono stati ammessi. E gli undici «esclusi»? Viene da ipotizzare che non siano riusciti a cimentarsi con la prova, magari per problemi tecnici di pc o smartphone, anche perché sarebbe bastato davvero poco (anzi niente) per andare agli step successivi. A proposito, ora gli aspiranti ghisa dovranno affrontare le prove fisiche, che consisteranno nell’esecuzione, in sequenza, dei seguenti esercizi: sollevamenti alla sbarra continuativi (due trazioni per gli uomini, una per le donne), corsa (800 metri piani), piegamenti sulle braccia continuativi (10 per gli uomini, 5 per le donne) e salto in alto (un metro per gli uomini, 80 centimetri per le donne). In caso di idoneità, si passerà allo scritto, sempre da remoto: il programma prevede domande a risposta chiusa con scelta multipla e/o un elaborato e/o una serie di quesiti con risposta sintetica. Punteggio minimo da ottenere: 21 su 30.

Poi sarà la volta della prova orale, sempre con asticella fissata a 21. Le materie da preparare: diritto e procedura penale; normativa nazionale e regionale in materia di polizia locale; codice della strada; testo unico delle leggi di pubblica sicurezza; normativa in materia di depenalizzazione; nozioni di diritto amministrativo con particolare riguardo all’attività della pubblica amministrazione; ordinamento degli enti locali; legislazione in materia di tutela della privacy; nozioni sulla legislazione del rapporto di lavoro; conoscenza dell’inglese e delle applicazioni informatiche più diffuse.

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