Sanofi, esuberi ridotti e incentivi per la pensione

Informatori farmaceutici licenziati in presidio. Intesa dopo una trattativa fiume

I dipendenti in presidio davanti alla sede di Assolombarda (NewPress)

I dipendenti in presidio davanti alla sede di Assolombarda (NewPress)

Milano, 13 novembre 2018 - Dopo una trattativa fiume, durate più di dieci ore, è stato raggiunto l’accordo tra la multinazionale Sanofi e i sindacati Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil sul futuro degli 84 informatori farmaceutici in esubero. Dipendenti che, ieri, si sono radunati in presidio con bandiere e striscioni davanti alla sede di Assolombarda in via Pantano, dove si è svolto l’incontro. In contemporanea, i colleghi del Centro-Sud hanno manifestato a Roma, davanti a ministero della Salute. Gli esuberi sono stati ridotti a 75, e la casa farmaceutica francese ha messo sul tavolo le risorse per accompagnare alla pensione i dipendenti con più di 58 anni, versando stipendi e contributi. Agli under 58 sono stati offerti invece incentivi per l’uscita, che sarà però su base volontaria. «Siamo soddisfatti per il lavoro svolto - spiega Giancarlo Lombardo, segretario della Filctem-Cgil Milano - e ora sottoporremo il documento alle assemblee dei lavoratori». Soddisfazione espressa anche da Laura Bruno, direttore Risorse umane di Sanofi Italia. «Con responsabilità e rispetto per le persone coinvolte - spiega - abbiamo affrontato una situazione che ha le proprie origini nelle profonde trasformazioni in atto nel mercato farmaceutico, in particolare nelle aree in cui ha maggiore impatto l’ingresso dei biosimilari. Pur nella delicatezza della situazione, quello raggiunto è un buon accordo che favorisce l’uscita delle persone più vicine alla pensione, include il criterio di volontarietà e supporta i colleghi coinvolti con un importante incentivo economico». Il piano di esuberi coinvolge informatori farmaceutici impiegati su alcune linee - medicina generale, diabete e cardiovascolare - che hanno sofferto l’impatto dovuto all’ingresso dei biosimilari e all’abbassamento dei prezzi.

Un altro  accordo, nel settore editoria, è stato raggiunto ieri dai sindacati Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil con il gruppo Mondadori, approvato nelle assemblee dal 98% dei lavoratori. L’intesa, si legge in una nota dei sindacati, «introduce la sperimentazione di concreti strumenti di conciliazione dei tempi di vita e lavoro, come lo smart working, e misure a sostegno della famiglia, con l’obiettivo di fornire condizioni maggiormente favorevoli per coniugare l’attività lavorativa con le esigenze familiari». Tra le misure la riduzione dell’orario di lavoro nei sei mesi successivi al rientro dalla maternità e l’anticipazione dello stipendio pieno per i periodi a retribuzione ridotta, mentre ai neo-papà vengono concessi 10 giorni di permesso retribuito.

 

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro