"San Siro, ho fatto rispettare le regole ai club"

Il sindaco: non ho concesso nulla più delle norme. La situazione economica delle società resta critica

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Nel giorno delle Civiche benemerenze, l’ex capitano del Milan e attuale vicepresidente onorario rossonero Franco Baresi riceve l’Ambrogino d’oro, mentre Inter Campus, il progetto sociale della società nerazzurra a favore dei bambini, conquista l’attestato di civica benemerenza, ritirato al Teatro Dal Verme dall’ex patron interista Massimo Moratti. Le Civiche benemerenze si occupano di calcio e la domanda al sindaco Giuseppe Sala sul futuro delle società calcistiche milanesi sorge spontanea. Il primo cittadino non si sottrae e parla anche del progetto del nuovo stadio di fianco all’attuale Meazza, progetto che i vertici dei due club annunciano che sarà presentato prima di Natale: in ballottaggio restano “La Cattedrale’’ di Populous e “Gli Anelli di Manica-Sportium. Il primo viene dato in vantaggio.

"Non si può nascondere l’importanza del calcio per Milano – commenta intanto Sala i riconoscimenti milanesi a Baresi e Inter Campus –. Provate a chiedere a chi gestisce alberghi quanto sia importante che Milan e Inter siano in Champions o no". I successi di Milan e Inter possono contribuire alla ripartenza di Milano nel post-Covid, fa capire il numero uno di Palazzo Marino, che subito dopo propone un articolato ragionamento sul mondo del calcio moderno: "Nelle relazioni con le squadre, cerco sempre di far rispettare le regole, e credo di averle fatte rispettare nella vicenda dello stadio, non concedendo nulla al di là di quanto previsto dalle regole. Ma cerco anche di capire i problemi delle società. Il calcio è materia strana al giorno d’oggi. I club perdono milioni di euro ogni mese. Chiunque lo guardi in modo acritico capisce che è un giocattolo che è difficile che possa continuare a sopravvivere in queste condizioni. Come fai a perdere 5-10 milioni di euro al mese e continuare per il futuro questo tipo di spettacolo?".

La situazione dei conti è critica, tanto che anche Milan e Inter si erano detti favorevoli alla Superlega europea, poi abortita. Un progetto pensato proprio per ripianare i debiti e le difficoltà di bilancio dei grandi club: "Noi possiamo aiutare, ma le squadre devono trovare delle soluzioni – continua Sala –. Ci sono anche ingaggi folli che sono totalmente anacronistici. È un problema che riguarda 10 grandi club europei, non 500. Se il calcio non troverà un modo per contenere gli ingaggi e i soldi che prendono i procuratori non ci saranno diritti televisivi e prezzi dei biglietti che lo giustificheranno. Noi possiamo fare la nostra parte, però credo che sia il momento, per chi gestisce queste grandi società, di fare un riflessione congiunta. È impossibile immaginare un futuro se non cambiano le basi economiche di queste aziende".

M.Min.

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