San Siro e non solo, Sala scrive all’Anac

Il Comitato Antimafia del Comune: "Necessario conoscere il titolare effettivo". Il sindaco chiede un altro parere

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di Massimiliano Mingoia

"La pubblica amministrazione non può non sapere con chi sta trattando. Il parere del Comitato Antimafia del Comune va in questa direzione". Parole di Carmen Manfredda, presidente del Comitato voluto dal sindaco Giuseppe Sala, la quale spiega che il parere redatto dall’organismo lo scorso luglio consiglia al primo cittadino e all’amministrazione milanese di chiedere sempre e comunque quale sia il "titolare effettivo" di società, aziende e altri soggetti giudici che intendano stipulare contratti, partecipare a bandi o chiudere accordi con Palazzo Marino.

Il parere del Comitato Antimafia – sollecitato da una mozione presentata dal consigliere comunale del Pd David Gentili e approvata dal Consiglio comunale – indica un concetto che non è ancora fissato da una legge vigente: il Comune non può non sapere con chi sta effettivamente trattando. Un concetto, quello del titolare effettivo, che Gentili ha voluto far inserire anche nell’odg che ha fissato 16 paletti nella trattativa tra Comune, da una parte, e Milan e Inter, dall’altra, per la realizzazione di un nuovo stadio a San Siro.

La Manfredda, intanto, spiega: "Il Comitato antimafia, nei suoi compiti consultivi e propositivi, ha presentato il parere direttamente al sindaco". Sala ha preso atto delle indicazioni dell’organismo e ha deciso, anche alla luce di un quadro normativo cambiato, di chiedere un ulteriore parere all’Autorità nazionale anticorruzione (Anac), che già nel 2018 si era espressa sul tema escludendo l’obbligo di chiedere il titolare effettivo. La Manfredda è convinta che la svolta giuridica sia necessaria: "Tutta la legislazione nazionale ed europea va nel senso del titolare effettivo. È necessario sapere da dove provengano i soldi. È assurdo che un’amministrazione pubblica non lo possa chiedere obbligatoriamente. Certo, il precedente parere dell’Anac è stato sostanzialmente negativo, in questo senso, ma secondo il Comitato Antimafia quel parere è superato. Il sindaco, correttamente, dice: “Sentiamo un’altra volta l’Anac’’. Il Comune si sta comportando bene".

La numero uno del Comitato, subito dopo, aggiunge: "Bisogna ricordare che l’amministrazione milanese sta già applicando in molti settori la richiesta e la clausola del titolare effettivo, ad esempio nel settore della gestione degli immobili: nel caso dei bandi per la Galleria la dirigente del Comune chiede sempre quale sia il titolare effettivo e mai nessuno ha fatto una piega e tantomeno un ricorso. Chi non vuol dire chi sia il titolare effettivo è già un po’ sospetto, o no?". La Manfredda, poi, precisa che nella relazione del Comitato Antimafia non sono indicati casi concreti che riguardano i rapporti tra Comuni e soggetti privati: "La relazione è squisitamente tecnica e giuridica, ha valore erga omnes e vorremmo che i suoi principi fossero applicati in tutta Italia. Milano può essere un caso pilota. Gli esempi San Siro, ex scali ferroviari o Porta Vittoria? Li possono indicare altri. Che queste regole siano importanti per le transazioni urbanistiche, però, è indubbio".

Gentili, infine, sottolinea: "Il caso San Siro fa scuola sul tema del titolare effettivo di Milan e Inter ed è quello a cui si dovrebbe applicare subito il parere del Comitato Antimafia. Ma io mi sono concentrato anche su altri due temi: Porta Vittoria e gli ex scali ferroviari". Per Gentili, "non c’è bisogno di un parere ulteriore dell’Anac, quello del Comitato Antimafia è esauriente e chiarisce un concetto: l’amministrazione pubblica deve sapere con chi sottoscrive un contratto".

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