ALESSANDRA ZANARDI
Cronaca

San Donato, niente via Ramelli. Bocciata mozione di Fratelli d’Italia: "Figura troppo strumentalizzata"

La maggioranza di Squeri con il Pd: "Evitiamo che la città diventi teatro di raduni e braccia tese". Sfuma (per ora) anche l’ipotesi di dedicare uno spazio alle vittime della violenza politica.

La maggioranza di Squeri con il Pd: "Evitiamo che la città diventi teatro di raduni e braccia tese". Sfuma (per ora) anche l’ipotesi di dedicare uno spazio alle vittime della violenza politica.

La maggioranza di Squeri con il Pd: "Evitiamo che la città diventi teatro di raduni e braccia tese". Sfuma (per ora) anche l’ipotesi di dedicare uno spazio alle vittime della violenza politica.

Al termine di una discussione-fiume, con 4 voti a favore e 17 contrari il consiglio comunale di San Donato Milanese ha bocciato la mozione di Fratelli d’Italia, che chiedeva d’intitolare una via della città a Sergio Ramelli, il 18enne militante del Fronte della gioventù morto a Milano il 29 aprile 1975 in seguito a una violenta aggressione da parte di alcuni attivisti di Avanguardia operaia.

Svariati gli interventi che si sono succeduti nel parlamentino locale dopo che il capogruppo di Fratelli d’Italia, Guido Massera, ha illustrato il testo della mozione, nella quale la drammatica scomparsa del 18enne veniva indicata come un riflesso degli "anni di piombo, che sono stati una delle pagine più tristi della storia della nostra patria". "La tragica vicenda di Ramelli, così come quella di altri ragazzi politicamente schierati sia a destra sia a sinistra – sottolinea –, è l’emblema di un periodo buio e crudele, che ha visto tanti giovani morire solo perché spinti da ideali cui credevano fortemente".

Sia la maggioranza del sindaco Francesco Squeri, con le liste civiche San Donato Futura e Sandolab, sia i gruppi di opposizione rappresentati dal Pd e Insieme per San Donato hanno rimarcato, pur con una ferma condanna della violenza subìta dal giovane, che la figura di Ramelli è spesso oggetto di strumentalizzazioni "da parte di certa destra, tanto che nelle commemorazioni si vedono braccia tese e il rituale del ‘presente’. Vogliamo evitare che San Donato diventi teatro di simili raduni".

Dopo che da più parti si è evidenziata l’importanza di una memoria condivisa, il capogruppo Massera ha proposto di emendare la mozione, eliminando il riferimento a Ramelli e intitolando uno spazio pubblico "a tutte le vittime della violenza politica". Ma anche questo invito è stato respinto: più di un consigliere ha evidenziato la necessità di non limitarsi a rimaneggiare un passaggio del testo, ma di "riscrivere la mozione nel suo complesso, in maniera puntuale e ragionata, producendo in futuro un documento che, anche nelle premesse e nelle motivazioni, possa essere condiviso da tutti".

Anche il consiglio comunale di San Giuliano MIlanese sarà chiamato a pronunciarsi su un ordine del giorno che invita a dedicare una via a Ramelli. La richiesta, a sua volta in arrivo da Fratelli d’Italia, avrebbe dovuto essere discussa il 27 maggio, ma è slittata alla prossima riunione. Rispetto a San Donato - dove il partito della presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni siede all’opposizione - in questo caso l’invito all’intitolazione arriva da uno schieramento che fa parte della maggioranza.