San Donato, aereo precipitato: "Il motore non era in fiamme". L'ipotesi dello stallo

La tragedia costata la vita a otto persone. In un video si vede il Pilatus Pc-12 cadere ad altissima velocità con il muso a 90 gradi

I rilievi sul luogo della tragedia

I rilievi sul luogo della tragedia

San Donato Milanese (Milano) - C'è anche lo "stallo del motore" tra le ipotesi al vaglio di inquirenti e investigatori che indagano sull'incidente aereo di ieri a San Donato, alle porte di Milano, e nel quale sono morte otto persone tra cui un bimbo di nemmeno due anni. Da quanto si apprende, a parlare di blocco è stato uno degli ingegneri delegati alle indagini, sulla base dei filmati delle telecamere di sorveglianza della zona, in cui si vede il velivolo precipitare ad altissima velocità con il muso a 90 gradi e disintegrarsi sull'edificio. Da quel video, i cui fotogrammi dovranno essere analizzati dalla polizia scientifica, non risulta il motore in fiamme.

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Cosa è successo

A quanto si è saputo, circa tre minuti dopo il decollo (delle 13.04 di ieri) da Linate l'aereo, un Pilatus Pc-12, che avrebbe dovuto raggiungere una quota standard di 5mila piedi, quando era a un'altezza di circa 3500-4000 piedi ha continuato in modo anomalo a virare verso destra, come emerso dai tracciati del Centro di controllo radar di Linate. La sala radar, accortasi della anomalia, ha contattato immediatamente il Pilatus e il pilota, il magnate romeno Dan Petrescu, ha risposto spiegando che stava effettuando una "deviazione", pare abbia detto qualcosa come "little deviation", chiedendo successivamente anche quello che in gergo tecnico si chiama "vettore", ossia spazio e coordinate per rientrare all'aeroporto. Vettore che è stato subito indicato. Il pilota, però, non ha riferito quale fosse il problema e dunque dall'aereo non è arrivata una segnalazione specifica di allarme. In assenza di comunicazioni dopo la richiesta del vettore, nella sala controllo si è capito subito che il Pilatus aveva chiesto il rientro perché evidentemente c'era un'emergenza. Tanto che è scattato il blocco momentaneo del traffico su Linate come previsto in questi casi. Dopo meno di un minuto dalle ultime comunicazioni (tra i 30 e i 60 secondi), l'aereo è sparito dalla traccia radar.

Nessuna segnalazione di emergenza

Dall'aereo precipitato non sarebbe arrivata, nel corso delle comunicazioni tra il pilota e il Centro di controllo radar di Linate, alcuna segnalazione di emergenza, né relativa a un'avaria o a problemi al motore né legata al maltempo. E non ci sarebbe, dunque, alcuna evidenza nelle comunicazioni di problematiche riferite dal pilota in merito alla deviazione dalla rotta 'standard'

"Cadaveri irriconoscibili"

Terminata la fase del repertamento dei corpi, e recuperata sul fronte tecnico la scatola nera, il lavoro degli investigatori si concentra "sull'effettiva identificazione delle vittime, sull'analisi delle telecamere locali e sulle conversazioni radio, da cui emergerebbe una modifica di rotta appena dopo il decollo". È quanto ha spiegato il dirigente dell'ufficio prevenzione generale della Questura, Giuseppe Schettinoi. "Per le vittime - ha aggiunto - si tratta di fare comparazioni genetiche per avere la certezza delle identità ricostruite, dato che tutti i cadaveri erano irriconoscibili. Per le telecamere, si tratta di acquisire i video delle telecamere dell'azienda dei trasporti milanese", dato che lo schianto è avvenuto su un'area di pertinenza dell'Atm.

Comparazioni del Dna

E proprio sul fronte del riconoscimento delle vittime, gli investigatori della polizia giudiziaria stanno organizzando all'aeroporto di Linate uno spazio dove poter ricevere i parenti delle vittime. Per procedere con i riconoscimenti ufficiali, infatti, saranno necessarie le comparizioni del Dna, dopo che sul posto dove è avvenuta la tragedia si è lavorato anche per tutta la mattina di oggi per cercare di recuperare i resti delle vittime.

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Conversazioni radio

Per quanto riguarda le conversazioni radio acquisite dalla Torre dell'aeroporto di Linate, la Questura ha confermato che "dai nastri emerge che il pilota è stato contattato dal controllo di volo per una difformità nel tracciato e alla domanda degli operatori se volesse fare un cambio di rotta ha risposto in modo affermativo concordando una nuova rotta". Giuseppe Schettino ha aggiunto che è stato sequestrato "tutto il possibile immaginabile" e che adesso però si deve passare alla fase delle analisi "che potrebbe anche essere lunga".

San Donato, aereo caduto: chi sono le vittime. C'è anche il pavese Filippo Nascimbene

I colleghi del pavese Filippo Nascimbene

"È stata una notizia sconvolgente, siamo tutti addolorati. Era un ragazzo che aveva portato da noi una ventata di allegria, sempre gentile, sorridente, positivo". Con queste parole Sandra Bo, titolare dell'agenzia assicurativa Generali di Casale Monferrato (Alessandria) ricorda il 33enne Filippo Nascimbene. L'uomo, molto conosciuto in Monferrato, aveva lavorato nella sede in centro a Casale, dove ora gli ex colleghi lo ricordano con commozione. "Era stato da noi due anni, con risultati proficui - ha detto Bo ai microfoni del Tg3 Piemonte -; era un ragazzo che si impegnava, gli piaceva avere successo, e poi ha deciso di riprendere gli studi iscrivendosi all'Università". Su Facebook la pagina dell'agenzia ha scritto questa mattina un saluto rivolto a Nascimbene: "Ciao Filippo….Ricorderemo sempre il tuo sorriso, la tua cordialità e la tua positività. È stato bello fare un pezzo di cammino con te, come colleghi e come amici".

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