MASSIMILIANO MINGOIA
Cronaca

Nodo ricandidatura, Sala prende tempo. Pd: coalizione più ampia

La dem Roggiani: "Il centrosinistra si allei con Iv, Azione, +Europa, Verdi e Sinistra". Ma frena sul M5S

Il sindaco di Milano Giuseppe Sala

Milano, 2 settembre 2020 - In attesa che il sindaco Giuseppe Sala sciolga il nodo e decida se ricandidarsi o meno alle elezioni comunali del 2021 – i tempi sembrano più lunghi del previsto, entro ottobre, ben oltre le elezioni regionali del 20-21 settembre – il Partito democratico indica a chiare lettere un obiettivo politico: allargare la coalizione di centrosinistra a Milano, per ora formata da Pd, Alleanza civica e Milano progressista. La segretaria metropolitana dei dem, Silvia Roggiani – ieri mattina durante e dopo l’illustrazione del calendario di iniziative online e dal vivo “Ricomincia con noi’’ in programma da oggi al 2 ottobre – delinea così il percorso per arrivare a un centrosinistra più ampio: «Noi pensiamo a un allargamento della coalizione a partire da un’idea di città e dalle forze con cui già collaboriamo. Un allargamento sia a sinistra che guardando verso il centro. A sinistra penso a forze politiche con cui già dialoghiamo, da Sinistra italiana ai Verdi. Al centro, invece, penso a Italia Viva, Azione e +Europa». La Roggiani è molto più cauta quando le si chiede di un’alleanza con i grillini: «Oggi l’alleanza con il M5S non è sul tavolo, come hanno già ribadito Beppe Sala e gli stessi 5 Stelle». Punto.

La numero uno dei dem milanesi, poi, riprende il filo del ragionamento: «Vogliamo partire dalle idee e ripensare Milano, che dopo l’emergenza coronavirus deve mettere in campo risposte differenti rispetto a quello che ha fatto fino ad oggi. Alcune idee sono già in campo, ad esempio la città a 15 minuti di distanza. Altre sono ancora allo studio, dalla riqualificazione delle case popolari alle misure per l’ambiente. Con un occhio sia a sinistra sia al centro». Insomma, per ora la porta al M5S resta sbarrata, il “Modello Milano’’ è una coalizione di centrosinistra, seppur con l’obiettivo di allargarla rispetto alle Comunali del 2011 e del 2016. La strategia finale per le alleanze, però, dipenderà molto da chi sarà il candidato sindaco. L’impressione è che Sala non abbia fretta di sbrogliare a breve la matassa e che comunicherà la sua decisione non subito dopo le elezioni regionali del 20-21 settembre, la dead line indicata un paio di settimane fa.

Il primo cittadino vuole valutare con calma l’evoluzione del quadro politico, anche per capire se esistono spiragli per un suo salto politico nazionale. Lo slittamento dei tempi della decisione nella corsa verso Palazzo Marino, però, non sembra entusiasmare il Pd milanese, anzi. «Io sono sicura che il sindaco Sala deciderà nei tempi che si è dato – afferma la Roggiani –. Mi auguro che alla fine confermerà la sua ricandidatura. Nell’eventualità in cui scelga un‘altra strada, la via maestra e irrinunciabile è quella delle primarie di coalizione». Due possibili protagonisti delle primarie già si scaldano a bordo campo, entrambi esponenti del del Pd: l’europarlamentare Pierfrancesco Majorino e l’assessore comunale all’Urbanistica Pierfrancesco Maran. I due “Pier’’. 

Quanto al mese di iniziative online e dal vivo dei dem (il programma completo è sul sito pdmilano.it), Sala il 15 settembre alle 18.30 all’East River Martesana dialogherà con Marco Bentivogli, autore del libro “Indipendenti. Guida allo smart working’’, mentre il segretario Pd Nicola Zingaretti è atteso a Milano il 30 settembre alle 18.30 (il luogo è in via da definizione). Il 18 settembre dibattito “Sicurezza bene comune’’ all’Ex Fornace Gola in Alzaia Naviglio Pavese 16 con il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese e don Gino Rigoldi. Dall’11 al 13 settembre, invece, le iniziative si svolgeranno tutte all’Arci Olmi 2, come una classica Festa dell’Unità, quest’anno slittata a causa del Covid.