di Massimiliano Mingoia Si passa dai temi più locali come l’emergenza sicurezza e il futuro dello stadio di San Siro alle indiscrezioni politiche che delineano un "partito di Sala" in vista delle elezioni politiche del 2023. Sala Alessi di Palazzo Marino, ieri mattina. In programma “Sala-Bernardo. Dialogo su Milano’’, un confronto a tutto campo tra il sindaco Giuseppe Sala e il consigliere comunale ed ex candidato sindaco del centrodestra Luca Bernardo, confronto organizzato dai due (ex) sfidanti in collaborazione con l’associazione Cronisti in Comune. La domanda di un cronista è secca: l’emergenza sicurezza a Milano c’è o no? Ecco la risposta di Sala: "In questo momento la situazione è più grave del solito, ma rifiuto che sia una situazione solo milanese. Lo stesso avviene anche nelle altre città". Il primo cittadino aggiunge: "Ho chiesto al prefetto di rinforzare immediatamente i controlli nei luoghi della movida durante i weekend. Poi, con più vigili urbani (il Comune ha annunciato l’assunzione di 500 nuovi ghisa entro il novembre 2023, ndr), stiamo lavorando con il comandante Marco Ciacci per trovare una formula che renda più visibile la presenza dei vigili nei quartieri". Sala ammette che il fenomeno delle baby-gang si è aggravato negli ultimi mesi: "Dobbiamo trovare le soluzioni per essere più vicini ai giovani. Non è una stupidaggine l’idea di fornire degli psicologi che li seguano, purtroppo paghiamo le ricadute sociali provocate dalla pandemia". E Bernardo sottolinea: "Milano non è una città violenta ma ha un’emergenza sociale soprattutto tra i giovani. L’emergenza sociale tra i giovani c’era prima del lockdown e poi si è aggravata con due anni di pandemia che hanno portato i ragazzi a diventare più aggressivi". Sul futuro di San Siro, invece, le posizioni di Sala e Bernardo sono distinte e distanti. Il sindaco conferma il sì al progetto di Milan e ...
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