Rsa sempre più costose e "private". A Milano fino a 92 euro al giorno

La denuncia della Fnp Cisl: "Lontana dagli standard europei. Crescono i posti letto, ma solo per solventi"

Una stanza degli abbracci in una Rsa

Una stanza degli abbracci in una Rsa

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Milano - Da 77 euro fino a quasi 92 euro al giorno per un posto letto nelle residenze sanitarie per anziani sul territorio della Città metropolitana, le più care in Lombardia. I costi, a carico delle persone ricoverate o delle loro famiglie, sono aumentati anno dopo anno e sono schizzati verso l’alto negli anni della pandemia. Dal 2016 le rette minime nelle Rsa sul territorio dell’Ats Milano sono aumentate del 12,43% (la media lombarda è del +11,96%), che si traduce in 8,54 euro al giorno in più. L’incremento è dell’11,74%, nello stesso periodo, per le rette massime: 9,66 euro al giorno in più. Dati che emergono dall’osservatorio della Fnp Cisl Lombardia, il sindacato dei pensionati, che ha messo sotto la lente d’ingrandimento le case di riposo. In media un posto letto costa all’anziano ricoverato o alla sua famiglia circa 25mila euro all’anno.

"In Lombardia, le famiglie e i pazienti delle Rsa nel 2020 hanno speso il doppio di quanto abbia stanziato la Regione (un miliardo e 600 milioni di euro contro 860 milioni) – denuncia la Fnp Cisl Lombardia – e i soldi vanno a finanziare strutture che sono per la quali totalità private (664 contro 48 pubbliche) e poco meno della metà non appartengono a proprietà onlus". Il punto di partenza è una Lombardia che invecchia, in linea con il trend nazionale. In Lombardia al gennaio 2021 la popolazione era di 9.981.554 abitanti, 2.286.466 dei quali sono over 65. Sono 553.663 gli anziani lombardi "con limiti funzionali e bisognosi di cure e assistenza". Le previsioni future prevedono un aumento di over 65 al ritmo di 40-50mila all’anno. "A fronte di un indice di dotazione complessiva lombardo che dovrebbe essere di 2,82% posti letto ogni cento anziani residenti – si legge nel rapporto – il dato medio regionale è di 2,87% posti letto; ma ci sono ben quattro Ats che presentano una dotazione nettamente inferiore". Fra queste c’è Ats Milano, con il 2,33% di posti letto ogni cento anziani residenti. Un territorio che in campo economico sfida le capitali europee, ma che sull’assistenza resta al passo. Germania (5,4%), Francia (5%), Austria (4,6%), Regno Unito (4,4%) e Danimarca (3,9%) presentano infatti percentuali nettamente superiori. E la bilancia continua a pendere a favore del privato: solo il 7% delle Rsa lombarde hanno natura giuridica pubblica.

Negli anni sono aumentati i posti letto autorizzati (nel 2021 sono 18.288 solo nelle Rsa della Città metropolitana) ma, sul totale, cresce la quota di quelli per “solventi“, cioè con la retta interamente a carico delle famiglie. I posti letto contrattualizzati nelle Rsa del Milanese (quelli per cui la Regione paga alle Rsa la quota sanitaria) sono 16.710. "Arriviamo da due anni di pandemia dove le Rsa sono state al centro del ciclone – sottolinea Osvaldo Domaneschi, segretario generale Fnp-Cisl Lombardia –. Grazie al Pnrr l’occasione per riformare il settore della non autosufficienza è quanto mai propizia. Anche Regione Lombardia dovrà svolgere la propria parte, riprendendosi il ruolo centrale e di reale governo di questo settore".

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