Roberto Formigoni, la decisione del Senato: "Stop al vitalizio"

A rinfrancare l'ex governatore la visita del cardinale Scola

Roberto Formigoni

Roberto Formigoni

Milano, 31 luglio 2019 - Nuova tegola per Roberto Formigoni. L’ex governatore della Lombardia dovrà dire addio da agosto al vitalizio e ai trattamenti pensionistici. Il Consiglio di presidenza di Palazzo Madama ha infatti preso atto della sentenza della Cassazione che ha confermato la condanna per corruzione nei confronti dell’ex presidente di Regione Lombardia e ha dato atto alla delibera del 2015 che prevede la sospensione delle erogazione di pensioni e vitalizi per i parlamentari condannati in via definitiva. La notizia è stata diffusa dalla senatrice M5s Laura Bottici, questore del Senato.

Il Celeste si trova ai domiciliari in un appartamento di un amico, un professore di statistica della Bicocca, in piazza Firenze dallo scorso 22 luglio. Per cinque mesi aveva vissuto dietro le sbarre del carcere di Bollate, dopo che la Cassazione lo aveva condannato a 5 anni e 10 mesi in via definitiva per corruzione nell’ambito del processo Maugeri-San Raffaele. L'ex numero uno di Palazzo Lombardia ha ottenuto però la misura alternativa dal tribunale di Sorveglianza dopo l’inizio, a dire dei giudici, del suo «percorso di resipiscenza» che per la prima volta lo ha portato al «riconoscimento del disvalore delle sue condotte poste in essere». Il provvedimento del giudice ha anche stabilito che può lasciare l’abitazione per due ore al giorno. Per i giudici della Sorveglianza negli ultimi mesi Formigoni ha saputo rileggere «la sua vicenda comprendendone gli sbagli» a partire dalla sua «amicizia con Pierangelo Daccò», l’imprenditore condannato per aver fatto da tramite insieme all’ex assessore regionale Antonio Simone tra lui e le istituzioni sanitarie, aiutate da una quindicine di delibere favorevoli del Pirellone. Il cambio l’ex governatore è stato ricompensato «provvedendo a tutte le sue esigenze ricreative», anche attraverso vacanze in Sudamerica, Patagonia, Brasile, Caraibi, altri viaggi, l’uso esclusivo di tre yacht. E ancora una villa in Sardegna acquistata sottocosto dal suo amico Alberto Perego, cene in lussuosi ristoranti e contanti che gli venivano consegnati periodicamente.

Tutte situazioni di cui adesso Formigoni, per i giudici, ha percepito «il disvalore».E forse del suo cambiamento interiore l’ex governatore ne avrà parlato con l’ospite speciale che è venuto a trovarlo: il cardinale Angelo Scola, arcivescovo di Milano dal 2011 al 2017. Al termine della visita, l’arcivescovo emerito ha dichiarato: «L’ho trovato energico, ma anche comprensibilmente provato». Così ha definito Formigoni: «Un uomo che vive in profondità una continuità con la sua esperienza di fede e con il suo grande impegno civile».

 

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