MONICA GUERCI
Cronaca

Ritorno ai banchi fra regole e timore di un’altra chiusura

Giuseppina Pelella, dirigente ai licei Fontana di Arese e Russell di Garbagnate racconta come si sono organizzati per la sicurezza della scuola, "pronta dal 7 gennaio"

di Monica Guerci

Corpo docenti al completo, le assenze per quarantena si sono registrate maggiormente fra gli studenti, mentre solo due le defezioni fra il personale scolastico. Dopo mesi complicati nella lotta al Covid la riapertura in presenza al liceo scientifico Bertrand Russell di Garbagnate e all’artistico Lucio Fontana di Arese è stata al 39% alle ore 8 e per il restante 11% alle 10. Non sono mancate le difficoltà.

La mattina della ripartenza la nuova dirigente scolastica dei due istituti Giuseppina Pelella l’ha passata con i tecnici di Città Metropolitana chiamati ad Arese per risolvere il cronico problema delle infiltrazioni di acqua nei laboratori che per questo non vengono utilizzati. Oggi bisognerà invece fare i conti con la caldaia e il liceo rischia di restare chiuso. "Ci scontriamo con le stesse difficoltà di sempre, ma per quanto riguarda i protocolli anticontagio eravamo pronti e non vedevamo l’ora di partire", dice la dirigente che il piano organizzativo per riportare in classe in sicurezza 1.285 alunni (785 al Russell e 500 al Fontana) l’aveva pronto per il 7 gennaio.

Così determinata a riaprire i cancelli il 25 gennaio che lo ha scritto al prefetto, a Città Metropolitana, all’Ufficio scolastico regionale, ai sindaci: "Ripartiamo con spirito di sacrificio e dedizione. Con l’augurio che sul territorio ci saranno quei mezzi di trasporto che sono stato il motivo per cui, con sacrificio e dedizione, abbiamo riadattato la scuola".

E invece il problema più grosso sono stati i mezzi pubblici. La scuola ha dovuto modificare gli orari, con tutte le complicazioni che questo comporta per i docenti, il personale, le famiglie e nonostante il fatto che, molti degli studenti del Russell arrivano con i treni che gli orari delle corse, invece, non li hanno cambiati. Anche i ragazzi che entrano alle 10 e utilizzano i bus hanno dovuto arrangiarsi con le stesse linee di sempre.

Risultato? Arrivano prima a scuola, entrano dopo e nell’attesa fanno assembramento. "Il problema non è dentro la scuola, è arrivarci - la chiosa della dirigente -. Ci hanno chiesto di riorganizzarci per un bisogno che non è della scuola che la sicurezza interna l’aveva prima ed è stata rafforzata in questi mesi. Abbiamo fatto lavori agli infissi per aumentare l’areazione delle aule, per la dad abbiamo fatto le connessioni per la fibra". La prima giornata della ripartenza la preside la chiude con un doppio messaggio. Il primo a genitori e alunni: "Rispettare le regole dentro e fuori la scuola, dobbiamo fare in modo che non si fermi". Il secondo alla istituzioni. "Noi dirigenti riusciamo a tenere aperta la scuola se tutto anche fuori funziona a partire dai trasporti a una riorganizzazione della scuola fatta sedendosi al tavolo con chi la scuola la fa", conclude Pelella.