Rissa nella movida a Milano, accoltellò il rivale: Daspo di 4 anni all’ultrà

Via dallo stadio Alessandro Caravita accusato di tentato omicidio e figlio di uno dei leader più noti della curva dell’Inter.

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MILANO

Daspo per Alessandro Caravita, 20 anni, che la notte tra il 5 e il 6 giugno in corso Garibaldi è stato arrestato per l’accoltellamento di un coetaneo e dovrà rispondere di tentato omicidio, lesioni personali gravi e porto abusivo di coltello. Come conseguenza di quell’aggressione, ora arriva anche il divieto di acceso allo stadio, in risposta a condotte violente "fuori contesto", cioè non verificatesi nel corso di manifestazioni sportive, provvedimento firmato dal questore Sergio Bracco a seguito dell’attività istruttoria della Divisione Anticrimine.

Caravita, figlio del capo ultrà dell’Inter Franco, e lui stesso vicino al mondo della Curva Nord nerazzurra, non potrà entrare per quattro anni negli stadi dove si disputeranno gli incontri di calcio, anche all’estero, e non potrà frequentare i luoghi interessati dalla sosta, dal transito o dal trasporto dei giocatori o dei tifosi. "L’obiettivo – fa sapere la la Questura di Milano in una nota – è garantire la sicurezza delle manifestazioni sportive vietando l’accesso ai soggetti che hanno manifestato comportamenti violenti, a prescindere da dove questi abbiano manifestato la propria pericolosità". Il ragazzo, attualmente rinchiuso a San Vittore, è sospettato di aver colpito con cinque fendenti il 24enne Luca P. (finito in codice rosso al Niguarda), quattro al torace e una all’inguine, alle 2.30 del 6 giugno in corso Garibaldi 104: secondo quanto emerso finora, poco prima delle 2.30, Caravita era in compagnia di due ragazze, una delle quali avrebbe avuto una relazione finita male con il ventiquattrenne che è poi stato bersaglio delle coltellate. I due gruppi di amici si sarebbero incrociati per caso in una notte di movida e sarebbero subito volate parole grosse tra ex, spalleggiati dai rispettivi amici, e con tutta probabilità sotto effetto di alcol.

Poi, nella galleria che porta al condominio del 104, Caravita avrebbe tirato fuori la lama che teneva nella tasca dei pantaloni e colpito il “rivale”. Infine, la fuga. I carabinieri del Nucleo operativo della Compagnia Duomo, coordinati dal capitano Matteo Martellucci, hanno impiegato poche ore a rintracciarlo e a effettuare una perquisizione a casa sua (in zona via Padova) e nell’auto: hanno sequestrato un coltello a serramanico e degli indumenti sporchi di sangue. Il giovane ha delle precedenti denunce per reati simili ed era stato indagato per gli scontri del 6 gennaio 2019 prima di Inter-Napoli che hanno portato alla morte dell’ultrà varesino Daniele Belardinelli. Sul “curriculum” pure una rissa risalente al 2018, scoppiata fuori da un negozio di tatuaggi, alla quale aveva partecipato anche un altro frequentatore della Curva Nord neroazzurra, divenuto poi destinatario del primo Daspo "fuori contesto" irrogato dal questore di Milano. "La decisione di tenere il soggetto lontano dai luoghi del calcio – conclude la Questura – conferma che la sicurezza delle manifestazioni sportive continua ad essere un obiettivo primario dell’azione della polizia di Stato, anche nella stagione delle partite a porte chiuse".

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