*Alessandro
Rota
Nei giorni scorsi, Regione Lombardia ha sottolineato in maniera chiara all’interno di una propria delibera il valore ambientale dell’agricoltura. Non è un passaggio scontato a fronte delle tante fake news che circolano sul lavoro nei campi e nelle stalle, con gli agricoltori accusati, contro ogni evidenza scientifica, di inquinare l’aria o, addirittura, di aver favorito la diffusione del coronavirus. Ci fa piacere che un governo regionale abbia riconosciuto invece il ruolo decisivo della pratica agricola nel mantenimento dell’ecosistema.
Lo ha fatto decidendo di rendere più facile l’accesso a una risorsa primaria come l’acqua a chi, lavorando per produrre cibo, si impegna direttamente nella difesa del territorio dal degrado, dal dissesto idrogeologico e dalla cementificazione. In particolare, si è deciso di derogare, in situazioni di difficoltà, alle regole sul rilascio del deflusso minimo vitale: ci aspettiamo che in questo modo si possa
perdere meno acqua, mettendola invece a disposizione dei Consorzi irrigui per il verde del nostro territorio e le coltivazioni. Aspettare, come succedeva prima, i tempi lunghi della burocrazia, rischiava di pregiudicare il lavoro delle imprese agricole, arrecando danni anche all’ambiente. L’inaridimento delle campagne, oltre a pregiudicare la produzione delle nostre eccellenze agroalimentari con un effetto diretto su economia, lavoro e occupazione, avrebbe anche un impatto devastante sulla mitigazione del caldo eccessivo e sull’assorbimento di polveri e
CO2.
La risorsa idrica è fondamentale e i nostri studi dimostrano come sarà sempre più importante stoccarla durante i momenti piovosi che, negli ultimi anni a causa del clima che cambia, si succedono a periodi sempre più lunghi di siccità. Anche questo è un passaggio decisivo per conservare a quella lombarda, e italiana, il primato di agricoltura più green d’Europa.
*Presidente
Coldiretti Milano