Rinasce la villa dei Loiero. Da covo di ’ndrangheta a luogo di affetti e di cura

Trezzano sul Naviglio, rimessa a nuovo da Libera e “Una casa anche per te“ è stata inaugurata e intitolata a Renata Fonte. Accoglierà i familiari dei ricoverati.

Rinasce la villa dei Loiero. Da covo di ’ndrangheta a luogo di affetti e di cura

Rinasce la villa dei Loiero. Da covo di ’ndrangheta a luogo di affetti e di cura

La famiglia Loiero, cosca di ‘ndrangheta, specialista nei traffici di droga, abitava in via Morona 10. Una maxi operazione del 2018 dei carabinieri ha sequestrato alla ‘ndrina beni per milioni di euro. Tra questi la villa a due piani, con giardino e sontuosa piscina, dove i Loiero abitavano, alle porte di Milano. Ora, dopo il grande lavoro dei ragazzi di Libera e “Una casa anche per te“ che l’hanno rimessa a nuovo, quell’edificio da covo di ‘ndrangheta è diventato un bene sociale, dove verranno ospitati i parenti di pazienti ospedalizzati. Verranno assistiti, supportati, anche psicologicamente, grazie a un progetto portato avanti da padre Paolo Formenton della parrocchia di San Lorenzo, a cui è stata affidata la gestione del bene, dopo un concorso di idee cui hanno partecipato cittadini e associazioni. Al taglio del nastro, ieri pomeriggio, ha partecipato anche il prefetto Claudio Sgaraglia, che ha sottolineato l’importanza "del valore, anche simbolico: togliere il bene alla criminalità organizzata e restituirlo alla collettività. È la dimostrazione di come lo Stato interviene e vince contro l’illegalità. La prefettura – ha proseguito Sgaraglia – ha avviato tavoli di lavoro con sindaci e terzo settore proprio per l’utilizzo e il riuso dei beni confiscati e continua l’attività di prevenzione con le interdittive antimafia, in sinergia con le forze dell’ordine".

Il prefetto ha inoltre evidenziato il significato di intitolare il bene a Renata Fonte, prima vittima di mafia nel Salento, uccisa nel 1984 per il suo impegno contro la criminalità organizzata. "Questo bene è stato rimesso a nuovo grazie alla collaborazione delle associazioni antimafia, coinvolgendo i ragazzi, il nostro futuro – ha detto il sindaco Fabio Bottero –, a loro ci vogliamo rivolgere con questa inaugurazione, dove lo Stato vince sulla mafia". Stesso pensiero espresso da Rino Pruiti, sindaco di Buccinasco e consigliere con delega alla legalità in Città metropolitana e da don Massimo Mapelli di Ucapte, che ha ringraziato "la parrocchia per aver accettato questa sfida. Scegliamo da che parte stare: da quella di chi ha bisogno".

La figlia di Renata Fonte ha scritto un messaggio di ringraziamento, sottolineando "il potere dei simboli contro i simboli del potere". Lorenzo Sanua, referente di Libera Sud Ovest, ha ringraziato Clara D’Orsi, giovane sindaca del Consiglio dei ragazzi: è stata sua l’idea dell’intitolazione, perché "abbiamo studiato la vita di Renata Fonte e capito l’importanza del suo impegno e del suo coraggio".

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