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Rifiuti abbandonati e discariche "Adesso basta, costi insopportabili"

Il sindaco di Pregnana lancia l’allarme: solo nell’ultima settimana scoperti quattro abusivi

"Basta con l’abbandono dei rifiuti sul territorio, danno fastidio al decoro urbano, sono un danno per l’ambiente e hanno un costo per tutta la nostra comunità. Solo nelle ultime settimane sono stati rilevati quattro scarichi abusivi".E’ lo sfogo del sindaco di Pregnana Milanese, Angelo Bosani.

Dati alla mano racconta costi e impegno necessario da parte della polizia locale per scoprire i responsabili: la spesa annua per le discariche abusive è di 10.000 euro tra raccolta e smaltimento.

La polizia locale nell’ultimo anno ha sanzionato dieci cittadini responsabili di aver abbandonato sacchetti di rifiuti, una decina anche quelli che invece hanno buttato rifiuti ben più ingombranti in aree periferiche.

Nei casi in cui è stato identificato il responsabile oltre alla multa ha dovuto pagare anche il costo di raccolta e smaltimento dei rifiuti che è stato molto più oneroso.

Solo nel mese di gennaiola polizia locale ha scoperto altre discariche a cielo aperto: in via Belisario, nella zona della stazione, lungo la provinciale per Cornaredo.

Nei primi due casi sono già stati individuati i colpevoli e notificate le sanzioni, negli altri due casi il Comune sta procedendo in questi giorni. "Sono in corso controlli sull’utilizzo improprio delle aree industriali e agricole private - dichiara l’assessore all’ecologia, Roberto Gadda - l’abbandono di rifiuti infatti non riguarda solo lo spazio pubblico, ma anche aree di proprietà privata usate in maniera scorretta e causando potenziali danni all’ambiente".

I soliti incivili buttano di tutto, ma gli scarichi più numerosi sono spesso frutto di sgomberi di abitazioni, mobili o elettrodomestici, "affidare questo lavoro a persone che lavorano in nero o imprese di dubbia professionalità crea un grave danno all’ambiente e alla collettività e spesso anche a chi ne è responsabile, dato che il controllo e le sanzioni sono frequenti e nei casi più gravi vengono coinvolti anche gli Enti superiori preposti alla sorveglianza, trattandosi di potenziali reati di natura ambientale".

Roberta Rampini