Riccardo Oliva, Milano-Capo nord in bici in 64 giorni: "Più bello di quanto immaginassi"

Il 22enne ha compiuto l’impresa di pedalare per 4.207 chilometri attraverso 12 Paesi. Entusiasti i fan sul web

Riccardo Oliva

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Milano, 5 settembre 2022 - "Avevo immaginato che sarebbe stato bello ma la realtà ha superato di gran lunga le aspettative". Riccardo Oliva, atleta 22enne di chalistenichs (la capacità di usare il proprio peso corporeo come resistenza, ndr) originario di Lacchiarella, era partito il 2 luglio da Milano per raggiungere Capo Nord in bicicletta con un itinerario ben preciso, che prevedeva il passaggio attraverso 12 Paesi e tre mesi di tempo per arrivare alla meta. Sono bastati 64 giorni con 4.207 km percorsi in totale in sella alla sua Gravel da oltre 50 kg, bagagli compresi.

"Durante l’ultimo tratto di strada ho raggiunto la media giornaliera di 168 km al giorno" per toccare con mano il mappamondo più famoso d’Europa, quello che segna il punto più a nord del continente. L’impresa, raccontata passo per passo attraverso i canali social e la pagina Instagram "Milano Bella Da Dio", è diventata uno dei tormentoni dell’estate milanese, al punto che il giovane avventuriero sabato sera si è visto inondare di messaggi da parte di tutti coloro che ne avevano seguito l’impresa sul web: "Ho passato tutta la giornata a rispondere alla persone che mi avevano scritto per congratularsi - dice -. Sono partito con l’idea di mettere alla prova sia la mia forza fisica che quella mentale, per mandare un messaggio positivo ai ragazzi più giovani e sensibilizzare l’opinione pubblica sull’impatto sostenibile della bicicletta. Alla fine i sacrifici mi hanno ripagato, ho ricevuto di più di quello che ho dato".

A zero gradi, ma finalmente in un letto vero, quello che una coppia di tedeschi gli ha gentilmente offerto dopo aver ascoltato la sua storia, ha tutto il tempo per riposarsi e programmare il ritorno in autostop, riassaporando le tappe del suo percorso: "Cosa mi è mancato di più in questi due mesi? Gli affetti, il cibo e un letto vero, la parte più brutta è stata confrontarsi con la solitudine. Ho fatto settimane in Polonia senza incontrare nessuno, ho avuto anche quaranta di febbre una sera e mi sono ritrovato fradicio in tenda senza cibo né acqua. In quei momenti per darmi forza mi dicevo "Se non pedali tu, nessuno lo farà per te".

La forza d’animo, il coraggio e la pazienza hanno accompagnato Riccardo Oliva nei momenti difficili, insegnandogli ad apprezzare ancora di più l’ospitalità, la gentilezza e la bontà delle persone incontrate negli ultimi due mesi: "A Monaco una famiglia mi ha ospitato due notti in casa, avevo una camera tutta mia, mi cucinavano colazione, pranzo e cena. A Vilnius sono stato ospitato da una mia amica che mi ha prestato la Vespa per visitare la città. L’incontro più sorprendente l’ho avuto a Tallinn in un ostello: non avevo i soldi per pagarmi il pernottamento e mi hanno fatto rimanere due notti gratis, poi ho scoperto che erano state offerte da una ragazza che lavorava lì. In Europa amano gli italiani, a volte ce lo dimentichiamo".

Per il viaggio di ritorno farà un pit stop alle isole Lofoden in Norvegia, ma per i primi di ottobre deve essere a Jesolo: "Non posso mancare ai mondiali di Kickboxing a cui parteciperà mio fratello Achille". Poi riprenderà a lavorare nell’azienda idraulica di famiglia, con il sogno di fare della sua passione un lavoro: "Vorrei diventare atleta Red Bull", e con in programma un viaggio a gennaio. "Farò il coast to coast da San Francisco a Miami con un mio amico e... abbiamo bisogno di sponsor". Come direbbe Riccardo "Si va a tutto gas".

 

 

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