"Rendiamo agli onesti 68 beni confiscati"

L’impegno di Libera Martesana per sensibilizzare il territorio. Stasera la procuratrice Dolci. e Dalla Chiesa a Pioltello

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La lunga marcia di Libera Martesana verso il giorno delle Vittime di mafia che si celebrerà il 21 marzo. Debutto a Gorgonzola nel week-end a Cascina Pagnana con la vendita delle mozzarelle di don Peppe Diana, il prete ucciso dalla camorra nel 1994, "simbolo della rinascita di una terra", dice Antonio Brescianini, ex sindaco di Vimodrone, ora coordinatore del progetto del presidio che riunisce i 29 Comuni della zona contro la criminalità organizzata. Iniziative messe a punto insieme ad Acli. Stasera Alessandra Dolci, la procuratrice che coordina la Direzione distrettuale anti-mafia, e il sociologo Nando Dalla Chiesa saranno in sala consiliare alle 21, a Pioltello, per parlare dell’intreccio fra boss, affari e politica, dopo l’ultima inchiesta che ha coinvolto la città su un presunto voto di scambio con la ‘ndrangheta. Giovedì, a Inzago, invece, don Claudio Burgio, cappellano del carcere minorile Beccaria e fondatore della Comunità per minori in difficoltà Kayros, interverrà a Inzago, all’auditorium della biblioteca alle 21 per parlare del disagio giovanile. A Vimodrone si terranno incontri con giudici impegnati nella lotta e familiari per chiudere con "un corteo a Pioltello il 18 marzo alle 10.30". Prossimo passo "la rinascita dei 68 beni confiscati ai padrini sul territorio, che devono essere restituiti alla comunità – spiega Brescianini –. È una delle sfide più importanti che abbiamo davanti, questi stabili saranno segno della rinascita e anche della capacità della legge di estirpare la malapianta che è sempre in agguato, anche dove non sembra. Per questo ciascuno di noi deve essere una sentinella con antenne sensibili". La seconda vita di attività di facciata, che in realtà erano “lavanderie“ di denaro sporco, o di case di boss e capibastone "deve essere stabilita con l’aiuto del volontariato. La nostra missione sarà anche quella di raccordare i due mondi, pubblico e no-profit, faremo sedere tutti a un tavolo per condividere il nuovo percorso dei beni sottratti a Cosa nostra". Un tesoro di svariati milioni, "l’esperienza insegna che in molti casi è difficile far funzionare un patrimonio di questa portata. Per questo crediamo serva una struttura dedicata". Il rapporto fra il gruppo di don Luigi Ciotti e questo spicchio di provincia ha radici profonde. Nel 2016 fu proprio il fondatore della rete a inaugurare a Vimodrone la biblioteca intitolata a Lea Garofalo. Barbara Calderola

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