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Apre il Refettorio Ambrosiano, Pisapia: "Diritto al cibo sano e lotta agli sprechi"

Un luogo d'eccellenza che servirà a sfamare ogni giorno 90 persone in difficoltà e che apre durante Expo per richiamare quello che la Caritas e la Diocesi considerano il tema centrale dell'Esposizione: garantire il cibo a tutti. A coordinare il lavoro degli chef c'è Massimo Bottura

Inaugurato Refettorio ambrosiano

Milano, 4 giugno 2015 - E' stato aperto, questa mattina, in piazza Greco a Milano, il nuovo 'Refettorio ambrosiano'. Un luogo d'eccellenza che servirà a sfamare ogni giorno 90 persone in difficoltà e che apre durante Expo per richiamare quello che la Caritas e la Diocesi considerano il tema centrale dell'Esposizione: garantire il cibo a tutti. Al Refettorio tutto è eccellenza: a coordinare il lavoro degli chef c'è Massimo Bottura che chiama a Milano alcuni tra i migliori cuochi del mondo. Poi c'è l'ambiente arredato con i  tavoli disegnati da Piero Lissoni e realizzati da Riva, "i piu' bravi falegnami del mondo", le sedie in policarbonato di Kartell, le lampade firmate da Carlotta De Bevilacqua, la cucina offerta da Lavazza, il rame per una gigantesca cappa donato dall'imprenditore Enzo Manes. "Tutto regalato" al Refettorio Ambrosiano, che ha preso il via ufficialmente oggi alla presenza dell'arcivescovo Angelo Scola, del commissario unico Giuseppe Sala e del sindaco Giuliano Pisapia.

"Tutto quello che abbiamo deve essere condiviso", ha spiegato il vicedirettore della Caritas Ambrosiana facendo gli "onori di casa". Già al lavoro lo chef Massimo Bottura, affiancato dai cuochi assunti da Farsi Prossimo e dai volontari che gestiranno la sala e le pulizie e aiuteranno l'educatore nell'accompagnamento degli ospiti. Apparecchieranno 12 tavoli da otto, per un totale di 96 posti. "E' ad esempi virtuosi come questo che si devono i veri cambiamenti - ha detto Sala - e il nostro ruolo e' fare si' che nulla si sprechi sul sito e venga portato qui. Sono contento di avere fatto la mia piccola parte". E' "tutto regalato", dal cibo agli arredi, ha spiegato Gualzetti, a parte le risorse messe dalla Caritas, frutto "dell'8 per Mille che la Chiesa destina a progetti come questo". Al Refettorio non si mangera' soltanto e non entreranno solo i poveri della citta': con la parrocchia saranno organizzati incontri e iniziative per tutti perche' "questa opera vuole anche essere una restituzione per il quartiere", ha ricordato Gualzetti: dal quartiere intanto, il giorno stesso dell'inaugurazione, diversi cittadini si sono avvicinati al Refettorio per chiedere se "hanno bisogno di una mano".

"La lotta allo spreco è una questione di scelte politiche". Ad affermarlo è il cardinale Angelo Scola che ha inaugurato insieme allo chef Massimo Bottura, al regista Davide Rampello e al commissario unico di Expo Giuseppe Sala (tra gli altri) il Refettorio Ambrosiano, una "realtà", come lui stesso ha voluto definirla, che ospiterà ogni giorno a pranzo e a cena 96 ospiti tra i più bisognosi individuati dalla Caritas milanese. "Questo - ha affermato Scola - è un gesto di riconoscimento reciproco tra persone che hanno una visione diversa della vita e sanno che devono vivere insieme e vogliono trasformare questo bene sociale del vivere insieme attraverso una scelta in un bene politico". "Entrando qui - ha raccontato Scola - si ha subito la percezione della forza della bellezza. Questa non è un'operazione sofistica di intellettuali e uomini di punta, è un gesto di condivisione umana".

Del Refettorio Ambrosiano, a Scola ha colpito proprio "la capacità di coniugare povertà con bellezza". E qui il ricordo è andato alla costruzione del Duomo di Milano: "I cui maggiori contributori furono i poveri e tra essi soprattutto le prostitute. Qui la gratuità consente di unirsi all'intelligenza così da produrre genialità". Il cardinale ha voluto sottolineare "la bellezza sobria" del Refettorio: "Non lo dico in termini economici - ha precisato - ma ciò che appare è una cosa semplice e senza orpelli, e questo mi piace molto". Scola ha aggiunto: "Si ha fame di dignita' come si ha fame di pane, e tutti noi che abbiamo pane in abbondanza non abbiamo piu' tanto fame di dignita'". "La realtà è testarda - ha aggiunto- e non vanno trascurati due fatti: questa idea e' stata lanciata il Giovedi' Santo, il giorno dell'istituzione dell'Eucarista", ricordando che "il bisogno del pane e' bisogno di senso globale. E oggi e' la festa del Corpus Domini". In questo sta "il senso pieno e il motivo per cui la Chiesa gioisce per questo dono e ringrazia, perche' e' completo: tiene conto di tutto l'uomo, e chi ha piu' bisogno di tutto, se non chi ha fame?". Ma per Scola "si ha fame di dignita' come si ha fame di pane, e tutti noi che abbiamo pane in abbondanza non abbiamo piu' tanto fame di dignita'".

Soddisfatto di questa inaugurazione anche il sindcao di Milano, Giuliano Pisapia: "Il teatro parrocchiale del quartiere Greco riapre le sue porte con uno spettacolo straordinario. Uno spettacolo non convenzionale, ma che per Milano e per le tante persone in difficoltà ha un valore immenso. L'apertura del Refettorio Ambrosiano che ospiterà 90 persone a pasto rappresenta un ulteriore tassello del welfare milanese ed è stato possibile realizzarlo grazie all'impegno di una grande squadra, a cui va il grazie della città, che ha saputo unire anime e professioni diverse per un obiettivo comune: il diritto cibo sano e di qualità e la lotta agli sprechi. La lotta agli sprechi alimentari e il diritto al cibo rappresentano una battaglia che Milano ha fatto propria e sui cui è in prima linea con questo esempio, con la Carta di Milano e con la Food Policy che il Comune sta costruendo".  il primo cittadino ha poi concluso: "Qui, chi non può permettersi di mangiare potrà trovare un pasto di qualità, scambiare esperienze di vita, vedere un sorriso. Questo posto, questo teatro rinasce, dunque, come luogo di generosità, di bellezza e di responsabilità sociale. Ogni giorno le eccedenze di cibo di Expo saranno cucinate da grandi chef e distribuiti in questo nuovo Refettorio. Un grazie particolare a Don Giuliano, il parroco di San Martino in Greco, per la sua presenza costante, la disponibilità e l'apertura al territorio".