Rapine e aggressioni all'Arco della Pace: baby gang sgominata

Eseguite quattro ordinanze cautelari: indagati altri 31 adolescenti. Il giudice nel provvedimento: "Stile di vita violento"

Carabinieri a Milano

Carabinieri a Milano

Milano - Il terreno di caccia era sempre il solito: l'Arco della Pace. La tecnica collaudata: all'improvviso, un gruppo di 15-20 ragazzi si staccava dal resto del branco e accerchiava la vittima di turno. Poi la richiesta di soldi o di una sigaretta e la scarica di calci e pugni, anche con i rapinati già a terra, per portar via smartphone, collanine d'oro ma anche irrisorie somme di denaro (6 euro in un caso a un diciassettenne finito in ospedale con traumi alle ossa nasali ed escoriazioni al volto). Al termine di una lunga e meticolosa indagine, i carabinieri della stazione Porta Sempione e della Compagnia Duomo, coordinati dal capitano Gabriele Lombardo, hanno eseguito stamattina quattro ordinanze cautelari emesse dal Gip del Tribunale per i minorenni: in due, under 18 all'epoca dei fatti, sono stati sottoposti alla misura della permanenza in casa; un loro coetaneo, con precedenti specifici, è finito in carcere, mentre un quarto neo maggiorenne è stato collocato in comunità a Vimodrone.

Quattro le rapine contestate, anche se in realtà gli episodi finiti sotto la lente tra gennaio e dicembre del 2020 sono in totale 23. Oltre ai quattro, risultano indagati altri 31 adolescenti, di cui 14 minorenni all'epoca dei fatti e 17 maggiorenni; tra loro ci sono anche due ragazze. Sono tutti residenti nei quartieri periferici della città, a cominciare dalla zona di San Siro. Nel provvedimento, il giudice ha parlato esplicitamente di "stile di vita violento" e di nessuna capacità di "autocontrollo" da parte dei presunti baby rapinatori. In un'occasione, una vittima si è sentita ripetere la frase "Tu puzzi di soldi" per poi essere circondata e picchiata. Alcuni degli indagati dovranno anche rispondere di porto abusivo di armi perché usavano coltellini a serramanico per intimidire i malcapitati. L'operazione dei militari, che ne riprende un'altra identica messa a segno nella stessa area della movida nel 2019, punta anche a "dare un segnale" di forte presenza delle forze dell'ordine sul territorio, in particolare nei luoghi più frequentati dai giovani.

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