MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Preparavano l'ennesima rapina credendosi invincibili, presi a Milano prima del colpo

Sono Oscar Beccalli, tra i protagonisti di assalti in banca con il fratello “Lucianino“, volto noto della mala di Quarto Oggiaro, e Michele Di Dedda. Trovate armi, droga e maschere

Armi, passamontagna e droga sequestrati ai due rapinatori che avevano come covo un box

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Milano - Passamontagna, guanti, un coltello a serramanico. Una pistola calibro 38 con matricola abrasa. E nel box-covo nascondevano armi clandestine da guerra, una maschera di gomma da vampiro, manette e oltre 6 chili di hascisc. Il kit da rapinatore professionista serviva per mettere a segno un colpo a Cinisello Balsamo. Ma i banditi non ne hanno avuto il tempo, bloccati e arrestati lunedì dalla Squadra Mobile della Questura di Milano insieme al commissariato di Sesto San Giovanni. In manette il pregiudicato Oscar Maurizio Beccalli, 56 anni, fratello minore di Luciano detto “Lucianino“, volto noto della mala di Quarto Oggiaro ribattezzato dalle cronache “il re dei rapinatori“.

Un’attività criminale di famiglia: basti ricordare l’assalto a una banca di via Binda del 12 ottobre del 2010, con ostaggi, filiale circondata dai carabinieri e telefonata del maresciallo di turno ai criminali ("Arrendetevi"), ripreso in diretta dai passanti e finito su Youtube. “Capo“ era stato ritenuto Luciano, che allora aveva 54 anni: al suo fianco il fratello Oscar e altri quattro compenti della banda. Oscar ha seguito le stesse orme e in 20 anni ha gonfiato il suo curriculum da rapinatore. Nel 2004 aveva fatto irruzione in un ristorante indossando una maschera da vampiro, simile a quella trovata tre giorni fa nel garage di Cinisello. Una passione? Può darsi.

Fatto sta che allora gli costò cara, perché fu il primo rapinatore individuato a Milano grazie all’esame del Dna (lasciato sulla plastica). Dovrà ora rispondere di detenzione, porto di armi clandestine e da guerra e spaccio. Stesse accuse per il complice, pure lui arrestato: Michele Di Dedda, quarantaquattrenne originario di Monza, con precedenti per rapina, detenzioni di armi, traffico e spaccio di stupefacenti, finito in cella nel 2015 durante un’operazione antidroga e ritenuto dagli inquirenti uomo di fiducia di un trafficante.

I poliziotti dell’Antirapine della Squadra Mobile, guidati dal dirigente Marco Calì e da Francesco Giustolisi, hanno notato più volte i due uomini spostarsi tra Sesto San Giovanni e Cinisello Balsamo. Quindi li hanno seguiti: prima hanno individuato un box a Cinisello che aveva tutta l’aria di essere la loro base e poi, andando avanti con controlli mirati e pedinamenti, hanno ipotizzato che i due stessero progettando una rapina. Un sospetto che si è rivelato realtà lunedì, quando gli agenti hanno notato Beccalli arrivare vicino al box per poi salire a bordo di un’auto risultata rubata. Indossava una mascherina chiururgica, nonostante fosse solo.

Bloccato, è stato subito perquisito. Addosso aveva un passamontagna, guanti e un coltello a serramanico. Nel frattempo, altri poliziotti hanno seguito Di Dedda che si aggirava attorno alle vetrine dei negozi, sempre a Cinisello. Forse aspettava il complice, non potendo sapere che la polizia lo avesse fermato, per mettere a segno la rapina in una delle attività commerciali della zona (l’obiettivo è sconosciuto). Al vedere gli agenti ha cercato di scappare, lanciando il borsello con dentro la pistola, ma è stato bloccato. Poi è scattata la perquisizione nel box, dove è affiorato il resto.

Oltre a un’altra pistola Beretta modello 92 con matricola abrasa e carrello con impressa la dicitura “parabellum”, con caricatore con 5 cartucce, sono spuntati la “famosa“ maschera di gomma da vampiro, un paio di manette identiche a quelle delle forze dell’ordine e una pistola scacciacani. Rilevante anche la quantità di droga: 6,3 chili di hascisc suddiviso in 45 panetti e 197 ovuli. Non solo: nella casa del cinquantaseienne è stato trovato un taser. Ora la polizia Scientifica è al lavoro per analizzare le armi e stabilire se siano state utilizzate per commettere altre rapine. Non è da escludere, stando al “kit“ da bandito esperto sequestrato dalla polizia.