NICOLA PALMA
Cronaca

Lorenzo Spaggiari, primario Ieo aggredito per il Rolex: "Faccia a faccia col rapinatore"

San Babila Milano, preso il bandito in fuga con l'orologio. Il professore: grazie ai poliziotti, sono stato trattato come uno di famiglia

Milano - "Quando me lo sono trovato davanti, l’ho guardato in faccia e mi sono quasi fermato: era un ragazzo, quasi dell’età di mio figlio". In effetti, Matteo Cammarota di anni ne ha 27, ma alle spalle ha già un lungo curriculum criminale che lo descrive come trasfertista dei Rolex.

Giovedì sera ha preso di mira Lorenzo Spaggiari, 61 anni, direttore del Programma Polmone e primario della Chirurgia toracica dell’Istituto europeo di oncologia (Ieo): il pregiudicato napoletano ha atteso che il professore rientrasse a casa, a San Babila, e con la scusa di un’informazione si è avvicinato al finestrino dell’auto; poi si è infilato nell’abitacolo per strappargli l’orologio, ma il derubato ha reagito, sfilandogli il casco. Cammarota è riuscito comunque a impossessarsi del cronografo e a scappare sul motorino guidato dal complice.

Il giorno dopo, però, è stato fermato dalla Stradale di Caserta sulla A1: nel marsupio aveva il Daytona da 30mila euro; in macchina con lui c’era un ventenne, che nascondeva in un tutore per ginocchia un Patek Philippe di cui non è stato ancora denunciato il furto. Gli agenti si sono messi subito in contatto coi colleghi della Mobile di Milano, guidati dal dirigente Marco Calì, che erano sulle tracce di Cammarota, ripreso dalle telecamere e incastrato da un’impronta isolata dalla Scientifica sul casco.

Professor Spaggiari, ci racconti com’è andata.

"Stavo parcheggiando vicino casa quando un ragazzo col casco si è avvicinato per chiedermi un’informazione: ho abbassato il finestrino e lui mi ha subito afferrato il braccio".

E lei?

"Ho reagito, anche se avevo la cintura di sicurezza e non riuscivo a muovermi bene. Nella colluttazione, mi ha morso alla mano sinistra, ma sono riuscito a sfilargli il casco e a vederlo in faccia. Tutto è andato avanti per alcuni minuti, fin quando sono sceso dalla macchina. Il complice gli diceva “Andiamo, andiamo”, ma l’altro era determinatissimo: ha girato attorno all’auto, ha recuperato il Rolex dal tappetino ed è fuggito".

Qualcuno l’ha aiutata?

"Un signore ha cercato di allontanarli con un bastone: un gesto non banale da uno sconosciuto, non lo dimenticherò".

E poi?

"Sono arrivati i poliziotti, che mi hanno subito tranquillizzato: hanno mostrato grande professionalità, mi hanno trattato come uno di famiglia. Posso dire che da un’esperienza negativa ho maturato un maggior senso di sicurezza: mi sento più tranquillo a sapere che ci sono persone del genere che fanno rispettare la legge. Li inviterò nei prossimi giorni per una pizza".

Come va la mano?

"Ho delle escoriazioni, ma per fortuna niente di grave. Ero preoccupato perché sono un chirurgo mancino, ma il giorno dopo è andato tutto bene".