Rapina in gioielleria, il racconto: "Quell'uomo mi ha detto 'ora ti sparo'. Poi la resa"

Via Orefici, il titolare del negozio: "Mi ha puntato la pistola contro, ma sono rimasto calmo"

Via Orefici, rapina gioielleria con pistola in pugno (Frame video polizia)

Via Orefici, rapina gioielleria con pistola in pugno (Frame video polizia)

Milano, 4 ottobre 2020 - «Quando il rapinatore ha visto la polizia fuori, mi ha minacciato: “Ora ti devo uccidere“. E mi ha puntato la pistola contro. Il mio unico pensiero era raggiungere il retro e chiudere quell’uomo dentro il negozio. Per fortuna ci sono riuscito". A meno di 24 ore dal colpo subìto nella sua gioielleria, Daniele Santomauro, 50 anni, titolare di Orologeria Duomo in via Orefici 2, racconta al Giorno il momento in cui si è trovato faccia a faccia col bandito, un cinquantanovenne romeno poi catturato dalla polizia.

Questa persona ha fatto irruzione con l’arma in pugno? "No, s’è finto cliente ed è entrato inizialmente con una donna: si sono fatti mostrare un orologio, evidentemente cercavano il momento opportuno per tentare il colpo, ma sono stati interrotti da un cliente “vero“. L’uomo ha trovato un pretesto per uscire, dicendo alla donna di andare a prendere la carta di credito. Entrambi hanno lasciato il negozio. Una volta uscito l’altro cliente, è rientrato solo l’uomo. Ma io mi sono insospettito".

Cosa l’ha insospettita? "Il suo modo di fare, non mi convinceva. Sono riuscito a lanciare l’allarme senza che lui se ne rendesse conto: quando ha tirato fuori la pistola, io avevo già trovato il modo di chiedere aiuto. Nel momento in cui si è accorto che fuori c’era la polizia, è passato alle minacce. Mi ha detto “Ora ti devo uccidere“, ma io ho cercato di non scompormi".

Dal filmato della telecamera si vede che è riuscito a restare calmo. A cosa ha pensato? "Avevo un solo obiettivo: raggiungere il retro e chiudere quell’uomo dentro, così da mettermi in salvo e lasciare campo libero alla polizia. Sono riuscito a mettere in pratica il mio piano senza che lui mi facesse del male. Gli agenti da fuori gli avevano già intimato di lasciare l’arma e di arrendersi. Quando sono uscito, hanno fatto irruzione e lo hanno arrestato".

E la complice? "Non è più tornata".

Ha subìto altri raid in passato? "No. Ho iniziato da giovanissimo a fare pratica e, in 35 anni di attività, questa è la prima volta. Mi sono sempre chiesto come avrei reagito se mi fosse capitato e ora ho vissuto l’esperienza sulla mia pelle".

È riuscito a dormire? "Sì. Nessuno è rimasto ferito, il rapinatore è stato arrestato e non ha rubato nulla. Però mi sono preso un giorno di riposo, mi sembrava il minimo".

Alcuni commercianti della zona chiedono più controlli in centro. È d’accordo? "Certo, ma è la solita storia della coperta corta: il presidio serve in tutte le zone della città. Ci tengo a dire che venerdì ho conosciuto delle persone straordinarie: sia i poliziotti intervenuti in g ioielleria e sia quelli che mi hanno accolto in Questura".

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