Nel gergo di internet si definirebbe un video “pov”, ovvero “point of view”. L’ambientazione è il gabbiotto di pilotaggio di un treno della metro verde di Milano. Negli ultimi giorni è rimbalzato su social il video, condiviso anche dalla pagina Welcome to Favelas, di alcuni ragazzi che sembravano “aver preso il controllo” del convoglio sotterraneo.
Cos’è successo
Nel breve filmato, accompagnato da una canzone rap, si vede un ragazzo seduto davanti alla “consolle” di comando del treno con tanto di tasti e leve. Davanti a lui, dalla classica vetrata in testa a tutti i convogli, si vedono solo il profilo dei tunnel milanesi e le rotaie. Poi l’arrivo in banchina, di cui si intravede solo l’insegna verde, indizio per capire di quale linea della metropolitana i giovani avrebbero preso il controllo. Tutto farebbe pensare a una normale corsa in metropolitana: al posto del conducente Atm, però, il “viaggio” è gestito da un gruppo di ragazzini.
Il filmato “taroccato”
Il video, come detto, ha fatto il giro del web e ha fatto molto discutere. Da subito però, alcuni utenti hanno notato alcuni dettagli che mettevano in dubbio la veridicità del video. In primis, si legge nei commenti: “Il banco di guida non è abilitato, il treno non può muoversi”. Un punto, confermato anche da Atm. L’Azienda trasporti milanesi ha fatto chiarezza sulle circostanze in cui il video è stato girato: praticamente gli “aspiranti conducenti” sarebbero entrati nella cabina di pilotaggio in coda al treno, dove appunto i comandi sono disabilitati (e spenti, come faceva notare l’utente sotto al filmato). Le riprese, dunque, sarebbero state montate al contrario in modo da fare sembrare che il treno viaggiasse nel normale senso di marcia.
Cosa rischiano gli “aspiranti conducenti”
Una bravata senza conseguenze? Non proprio. Atm ha fatto sapere di “aver segnalato il fatto alla autorità competenti per le opportune indagini”. Un punto sottolineato anche da tanti utenti sul web che, pur avendo notato “gli artifici” con cui il video era stato prodotto ad arte, hanno chiesto una linea intransigente con i giovani: “Anche solo per il fatto che sono entrati è preoccupante: sia vanno identificati denunciati e condannati”. Ora non resta che aspettare il responso dell’analisi delle telecamere di sorveglianza.