
ENTUSIASMO Silenzio in studio, si va in onda per il piacere di divertire una piccola parte della metropoli
Milano, 4 giugno 2017 - Che Milano sia la capitale della radiofonia è un dato acclarato. Dal 28 luglio del 1976, quando con la sentenza numero 202 la Corte Costituzionale pone di fatto fine al monopolio della Rai e riconosce il diritto ai privati di operare nel settore radio-televisivo, in città le antenne libere si moltiplicano in modo esponenziale, trasformando l’etere in una giungla. Sono 4 a giugno del 1975; una decina a fine anno; già un centinaio a metà 1976 e dopo la sentenza più di 600 tra Milano e provincia. Sono iniziative spontanee, realizzate da persone poco o per niente retribuite, spinte dalla passione e dall’entusiasmo. Poi le radio da libere sono diventate private e da private commerciali, e il panorama è totalmente cambiato.
Sono entrati i grandi gruppi editoriali e imprenditori che hanno acquistato decine e decine di frequenze costringendo alla chiusura tutte le piccole emittenti. Tutte tranne che una: l’ultima radio locale sopravvissuta della città è Kristall Radio Milano che trasmette in Fm sui 96.4. Se non abitate nella zona dei Navigli non provate a cercarla, è talmente “locale” che il suo segnale non copre nemmeno tutta la città.
Una storia iniziata nel 1984, quella di Kristall Radio Milano, che continua ancora caparbiamente a difendere la sua caratteristica di “radio locale” in un settore popolato solo da giganti. «Non nego che ci siano stati momenti davvero difficili – dice Alberto Corti, direttore dell’emittente – ma la volontà, e soprattutto il volontariato, fan sì che esistiamo ancora e ci togliamo qualche piccola soddisfazione. Ma è una battaglia quotidiana: un giorno il grande network ti copre il segnale, il giorno dopo il Gruppo che vuole comprare la frequenza. Ho detto dei grandi no e non me ne sono mai pentito, perché sono ancora convinto che una radio locale abbia un’importante funzione sociale».
Gli ascoltatori di Kristall Radio Milano – che trasmette 7 giorni su 7, 24 ore su 24 dagli studi di via Ludovico il Moro – sono i cittadini della Barona e di Lorenteggio, quella parte di Milano stravolta per i lavori della Linea 4, così la radio raccoglie le lamentele per i cantieri, degli abitanti che non sanno dove parcheggiare, dei commercianti che vedono in pericolo la loro attività, degli anziani che devono fare lo slalom tra buche, cavalletti e betoniere. Il segnale arriva anche a Trezzano e Corsico. «I nostri microfoni sono sempre aperti agli ascoltatori – assicura Corti – perché il compito primario di una radio locale è dare voce a loro».
Oggi Kristall Radio fa capo a un’associazione culturale, costituita nel 1989, i soci sono un centinaio e grazie a loro, e soprattutto alle quote, la radio continua a trasmettere. La pubblicità scarseggia anche perché gli inserzionisti sono “locali” proprio come la radio, quindi piccoli commercianti e artigiani del quartiere. Poi ci sono collaboratori, una trentina, che si alternano ai microfoni. «Tutti volontari – ci tiene a sottolineare Corti – conduttori e tecnici. Qui si viene solo se spinti dalla passione e dalla voglia di imparare. I nostri studi sono anche un’ottima palestra per chi ha ambizioni». Perché una cosa è fare radio nell’etere un’altra è sul web, specifica Corti. Gli ascoltatori stimati sono circa 5.000 alla settimana, le notizie locali sono raccolte dai collaboratori ma il notiziario nazionale, trasmesso due volte al giorno, è quello della Rete Uno della Radio Svizzera Italiana.
La piccola radio per il domani ha però grandi ambizioni. «Il digitale è un’opportunità unica – afferma Corti – grazie questa nuova tecnologia il nostro segnale potrà coprire tutta l’area metropolitana, lo spirito della radio è sempre stato locale e non ci interessa oltrepassare i confini di Milano. Stiamo studiando e valutando alcune possibilità per ingrandirci pur restando piccoli». E glielo auguriamo di cuore, perché il coraggio e la coerenza di questa piccola emittente vanno premiati.