
di Monica Autunno
Arrivano i carabinieri, getta un involucro nel canale e scompare a piedi nei campi: all’interno del sacco di plastica, immediatamente recuperato, due pistole e una mitraglietta. Ad abbandonarle uno sconosciuto, di etnia probabilmente magrebina e ora ricercato, l’altro pomeriggio. Le armi sono state poste sotto sequestro, verranno esaminate nei prossimi giorni dai reparti scientifici, mentre le indagini sono in corso: pochi dubbi sul fatto che il piccolo arsenale sia collegato ad una attività di spaccio di stupefacenti in zona, già nota alle forze dell’ordine.
Il ritrovamento è avvenuto l’altro pomeriggio in un campo a ridosso della tenuta Trenzanesio, lungo la provinciale 161, poco lontano dalla Rivoltana. Area poco battuta, lontana dall’abitato e fuori dagli sguardi, e per questo, da mesi, monitorata per un’attività di spaccio di stupefacenti soprattutto serale e notturna. I carabinieri del nucleo operativo e radiomobile di Cassano d’Adda erano impegnati l’altro giorno in un servizio di perlustrazione e controllo quando, a distanza, hanno assistito alle manovre dello sconosciuto, intento a depositare un voluminoso quanto misterioso involucro in una roggia al centro di un appezzamento agricolo. Alla vista dei militari l’uomo si è allontanato di corsa, ed è riuscito a far perdere le sue tracce. All’interno dell’involto, subito recuperato, i militari hanno trovato un piccolo arsenale: una pistola Beretta calibro 7.65 e una Smith & Wesson calibro 357 Magnum, completa di 3 munizioni; entrambe, da denuncia, sono risultate rubate: una solo pochi mesi fa a Erba, nel Comasco, l’altra nel 2013 a Reggio Emilia. Infine una terza arma, il pezzo forte: una pistola mitragliatrice VZ 61 Skorpion, calibro 7.65 Browning, classificata come arma da guerra. Tutte e tre le pistole sono state recuperate, messe in sicurezza e poste sotto sequestro.
Nei prossimi giorni verranno inviate al Ris di Parma per gli esami balistici da protocollo. Primo obiettivo, ricostruire infatti se siano già state usate in episodi criminosi degli ultimi tempi. I militari sono impegnati in queste ore nelle ricerche dell’uomo che ha abbandonato le armi, probabilmente il proprietario. Ma l’indagine è a più ampio raggio. Non vi sono molti dubbi che la riserva di pistole "nei campi" sia da ricollegarsi all’attività criminosa di una rete di spacciatori, di nazionalità magrebina perlopiù, che presidierebbe nottetempo l’area di campagna in questione. Attività rispetto alla quale attività di controllo, successive a numerose segnalazioni, sono già da tempo in corso e che si spera di stroncare una volta per tutte.