MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Quarto Oggiaro, ultimatum di MM agli inquilini: "Basta caos o sono guai legali"

Giro di vite sul decoro urbano: tre mesi per mettersi in regola

Un palazzo in piazzetta Capuana (Newpress)

Milano, 17 marzo 2017 - Gli inquilini delle case popolari di piazza Capuana, Quarto Oggiaro, neppure ricordano se sia mai esistita «un’età dell’oro» con tende tutte uguali ai balconi, nessun indumento steso oltre le ringhiere né parabole attaccate al muro esterno, e molti non vogliono sentir parlare di divieti pro decoro delle facciate col tempo trasformatesi in una sorta di puzzle folcloristico.

In barba al «regolamento delle norme comportamentali». «Qui? È sempre stato così», dicono tutti. Ma ora il gestore delle case per conto del Comune, MM, vuole invertire la rotta: da una settimana sono state consegnate lettere e appesi cartelli nei palazzi delle vie Amoretti 10, 12 e 14 e di via Capuana 3 e 7. L’inizio di una piccola grande battaglia: «Siamo a invitarvi al rispetto delle norme riportate nel regolamento condominiale e più specificatamente all’articolo 3 comma B, che dispone: vietato installare a finestre, balconi e terrazze, tendaggi, stenditoi e attrezzature varie, salvo preventiva autorizzazione scritta del locatore”. Ricordiamo che nel suo stabile è stata autorizzata la posa di veneziane grigie e/o di tende verdi tutte uguali. Qualora non fosse in regola, la invitiamo a provvedere al più presto». Sul regolamento è scritto nero su bianco il divieto di installare senza autorizzazione antenne tv o satellitari, apparecchi di condizionamento o altri impianti.

MM fa sapere che ci sono tre, massimo quattro mesi di tempo per mettersi in regola. Poi verranno effettuati i controlli e per i trasgressori scatteranno le diffide. Ieri abbiamo provato a tastare il terreno. La maggior parte indica le facciate che incorniciano la piazza-simbolo del quartiere e allarga le braccia, in un misto di rassegnazione e assenso al cospetto di lenzuola stese, tende fiorate accanto ad altre monocrome, teli di plastica vicino a veneziane e antenne che spuntano come funghi dappertutto. «Davvero si vuole pensare al colore delle tende, con tutti i problemi che ci sono?», «Che fastidio danno le parabole? Come li guardiamo i canali satellitari?». Altri, però, si schierano per il decoro. «Sarebbe ora che qui si rispettassero le regole, come in qualsiasi altro condominio». Una rivoluzione, in questo spicchio di periferia nord. «Giusto – commenta Fabio Galesi, presidente del Consiglio di Municipio 8 – pretendere il rispetto del decoro. È una battaglia di civiltà, comincia dalle piccole cose». Davide Del Latte ride: «Battaglia persa. Qualcuno ci provò, in passato, mai cambiato niente». Ahmed Esmat si preoccupa: «Dobbiamo pagare noi per le tende nuove? Io sono senza reddito da quattro anni». Per Caterina Camorali, invece, «decoro e pulizia sono il primo passo per poi arrivare ad altri traguardi. Perché se si vive in un posto bello si è meno invogliati a sporcare e si tratta tutto il resto con più cura».