Laura Parolin* La bocciatura in Regione Lombardia del Progetto di legge che istituiva lo Psicologo di base produce una ferita enorme alla salute psicologica dei cittadini lombardi. Un’opportunità per dimostrare attenzione a questo tema è andata in fumo. E’ andata persa l’occasione di dare una risposta concreta che avrebbe finalmente potenziato la presenza degli psicologi nel sistema socio sanitario regionale lombardo. Oggi nelle strutture pubbliche le figure professionali sono insufficienti e migliaia di adulti e ragazzi resteranno in questo modo senza la possibilità di interventi precoci, efficaci e tempestivi. La tutela della salute psicologica di tutti i cittadini e di tutte le cittadine lombarde sembra non essere una priorità. Questo progetto di legge avrebbe potuto rappresentare una prima soluzione all’evidente malessere psicologico che oggi, ma anche domani, rimarrà inascoltato. Sembra siano prevalse altre logiche decisionali, comunque distanti dai reali bisogni dei cittadini. La salute psicologica non ha e non deve avere una bandiera politica, è un bene che ci riguarda tutte e tutti ed una responsabilità che le Istituzioni devono cominciare ad assumersi. Con questa brusca frenata la sanità territoriale lombarda resta senza personale e strumenti e, ancora una volta, migliaia di persone con un bisogno vedono negato il loro diritto ad avere risposte pubbliche e gratuite. Nell’imminenza delle elezioni regionali del 12 e 13 febbraio, auspichiamo che il primo provvedimento in discussione dal prossimo consiglio regionale che uscirà dalle urne possa essere proprio quello sullo Psicologo di base. Infatti, durante la campagna elettorale organizzeremo alla Casa della Psicologia di Milano tre serate con i tre principali candidati alla Presidenza della Regione per capire se e come vorranno impegnarsi per sostenere questo e altri provvedimenti decisivi per il futuro della salute psicologica dei cittadini e delle cittadine. *Presidente Ordine Psicologi Lombardia