
Prostituzione (immagine d’archivio)
Milano, 9 febbraio 2015 - Ogni anno sulle strade c'è un turn over delle prostitute di circa il 35% con nuovi arrivi o dal Paese di origine, o da altri Paesi europei o da altre zone d'Italia. A Milano la percentuale è ancora più alta (53%), con 800 nuovi arrivi, e 1 su 5 è nigeriana. Queste ultime sono maggiormente concentrate nell'hinterland, o comunque appena fuori dalla cerchia urbana. Mentre le aree urbane, dentro i confini cittadini, si confermano appannaggio delle organizzazioni criminali che sfruttano le donne dell'Est Europa. Sono i dati della Caritas Ambrosiana che insieme all'Arcidiocesi di Milano, la Migrantes e il Centro missionario, in occasione della prima Giornata internazionale contro la tratta di persone, ha promosso un momento di preghiera in Duomo domani presieduto dal card. John Onaiyekan, arcivescovo di Abuja, Nigeria, durante l'incontro 'Evangelizzare le grandi metropoli oggi'. "Rispetto a qualche tempo fa, in particolare, le donne nigeriane sono ancora più deboli di un tempo e con un maggiore carico di sofferenza sulle loro spalle - ha detto suor Claudia Biondi, responsabile area tratta e prostituzione di Caritas Ambrosiana - Qualche anno fa le organizzazioni criminali che le sfruttavano garantivano un modo relativamente semplice per arrivare in Europa. Oggi le donne prima di finire sulle strade di Milano hanno spesso compiuto viaggi di anni, attraverso le frontiere africane. C'è chi ha attraversato il deserto, poi il Mediterraneo, in mano ad organizzazioni sempre più spietate".
Onaiyekan è un cardinale di spicco della Chiesa africana. La sua Diocesi di Abuja conta più di mezzo milione di battezzati su una popolazione che supera i 3 milioni di abitanti. È una figura profetica soprattutto per il suo impegno per la pace in Nigeria, dove la situazione è drammatica per i continui scontri interni. Egli ha preso posizioni molto decise rispetto all’integralismo islamico e ai fondamentalisti di Boko Haram, fomentatori di un odio che travalica le appartenenze religiose come ha più volte stigmatizzato Onaiyekan ricordando le vittime cristiane e musulmane. La visita del vescovo di Abuja rientra nel progetto 'Evangelizzare le grandi metropoli oggi', voluto dall’arcivescovo Angelo Scola, e che ha già visto presenti in Duomo i cardinali Schönborn (Vienna), Tagle (Manila) e O’Malley (Boston). Come i precedenti incontri con gli altri testimoni della Chiesa universale, anche quello con Onaiyekan sarà articolato in due momenti: in Duomo alle 10 con i preti e i diaconi e, sempre nella Cattedrale, alle 21, con tutti i fedeli. La preghiera per le vittime della tratta sarà celebrata all’inizio di entrambi questi momenti.