"Io lo so che non sono solo". È questo il nome del progetto reso possibile grazie ai fondi del Pnnr per il potenziamento dell’offerta dei servizi di istruzione. Da settembre all’Erasmo di Bollate chi voleva ha potuto partecipare alle attività pomeridiane proposte da docenti di diverse discipline, e a un corso di lingua italiana per studenti non madrelingua italiani.
Il progetto proposto ha preso spunto da una frase pronunciata dallo psichiatra Paolo Crepet: "In generale i ragazzi sono soli, sempre di più. Lo hanno voluto i genitori. Tutto è costruito perché i ragazzi siano isolati: telefonini, visori in 3D, social. Perfino le università, on line. Usano il cellulare anche in discoteca. La solitudine è decuplicata".
Ogni docente che ha partecipato ha avuto a disposizione 20 ore da utilizzare in incontri pomeridiani concordati con gli studenti in rapporto 1:1, ovvero un docente per ogni studente. In queste ore si sono potenziate le conoscenze e competenze di ogni singolo ragazzo, anche supportando lo studio pomeridiano e aiutando i ragazzi ad affrontare al meglio le verifiche curriculari.
"Tutti gli studenti hanno migliorato prestazioni, competenze e primi voti in pagella. "Le lezioni insieme ai professori sono state molto utili e mi hanno aiutato a prepararmi per le verifiche molto meglio che se avessi studiato da solo", spiega lo studente David Garzon. "Questi corsi mi hanno aiutato tanto, perché mi sono servite per trovare un metodo di studio e a lavorare su me stesso", concorda Mattia Cosentino. "Il mentoring mi ha aiutato tantissimo, l’anno scorso sono stato bocciato e quest’anno ho deciso di impegnarmi al massimo ed essere promosso", aggiunge Lorenzo Gjoka.
"L’attività di mentoring è stata per me formativa, non solo perché mi ha permesso di sviluppare nuove strategie didattiche per rispondere alle esigenze degli studenti, ma anche perché ha contribuito a consolidare un forte senso di comunità e di collaborazione all’interno della scuola", conclude la docente Magda Sapio.