VALENTINA TARANTINO
Cronaca

L’energia si trasmette senza cavi. Suncubes, la startup nata al “Poli“: "Vogliamo arrivare fino alla Luna"

La società fondata nel 2022 da cinque giovani ingegneri che punta a rivoluzionare il settore elettrico "Ora stiamo lavorando su piccole distanze, ma l’obiettivo è portare questa tecnologia fuori dalla Terra".

I cinque fondatori della startup Suncubes

I cinque fondatori della startup Suncubes

Creare un sistema in grado di trasmettere l’energia senza cavi né limiti di distanza. In breve, rivoluzionare lo stato attuale delle infrastrutture energetiche. No, non è l’argomento di un nuovo romanzo a sfondo fantascientifico, ma l’obiettivo – fissato e raggiunto – di una start-up fondata da cinque giovani ingegneri del Politecnico di Milano.

Tutto inizia nel novembre 2022, quando i futuri cofondatori di Suncubes si conoscono durante una competizione organizzata dalla loro università. "Si trattava della “Space start-up competition”, un concorso che invitava noi studenti a sviluppare una realtà innovativa legata allo spazio – racconta il ceo Alberto Chiozzi. Io e alcuni miei colleghi avevamo ideato un metodo di trasmissione energetica per ricaricare i satelliti. Poco dopo, abbiamo deciso di partecipare a un’altra competizione del Politecnico, chiamata “Switch to product”. In quell’occasione, abbiamo vinto un finanziamento di Movyon, un’associata di Autostrade per l’Italia, che ci ha chiesto di applicare la nostra tecnologia alla terraferma. E questo ci è stato molto utile, perché abbiamo potuto mettere a punto un piano che, partendo proprio dalla Terra, ci consentirà di implementare la nostra idea su scala crescente, per arrivare, un giorno, allo spazio".

Ma come funziona il sistema di ricarica e trasmissione energetica di Suncubes? "È composto da due elementi – spiega ancora Chiozzi. Un trasmettitore converte l’energia elettrica in un fascio di luce laser, invisibile e in grado di raggiungere distanze considerevoli. Al momento, stiamo lavorando per garantire un raggio di tre chilometri. Un ricevitore, poi, intercetta il fascio di luce e lo riconverte in energia elettrica e dati". Tecnologie, queste, già declinate nella ricarica di oggetti statici, come videocamere a sensore, e in movimento, quali droni o robot. La sfida, per il futuro, è applicarle anche sulla superficie lunare, per alimentare rover (veicoli adibiti al trasporto su un corpo celeste, ndr) e altri mezzi simili. Un disegno ambizioso, ma già supportato da enti del calibro dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa).

"Una delle tappe decisive per la crescita di Suncubes è stata la partecipazione, nel gennaio del 2024, al programma di incubazione promosso dal Business Incubation Center (Bic) dell’Esa proprio qui a Milano – afferma Chiozzi. È stato così che abbiamo avuto accesso a importanti fondi, che ci hanno permesso di sviluppare un prototipo e realizzare i primi test". Da lì sono nate anche la collaborazione con il Politecnico e la design partnership con Leonardo. Proprio grazie al sostegno di questa azienda, la startup ha raggiunto, l’anno scorso, un primato europeo, riuscendo a tramettere energia a seicento metri di distanza. E se in Europa hanno già ottenuto grande visibilità, ora i giovani fondatori si stanno facendo conoscere anche oltreoceano. "Siamo reduci da una settimana trascorsa a San Francisco – conferma Chiozzi. Lì, abbiamo partecipato al programma di Innovit, l’Italian innovation and culture hub, un vero e proprio ponte tra l’innovazione made in Italy e le risorse della Silicon Valley". A guidare i giovani visionari di Suncubes, però, non è solo la passione per la tecnologia. "Sogniamo un mondo più sostenibile e crediamo di poterlo realizzare anche grazie alle nostre soluzioni di trasmissione energetica. Senza la necessità di montare cavi, infatti, si elimina l’utilizzo di macchinari pesanti e impianti ad alte emissioni", conclude il ceo.