Profughi ucraini in partenza "Sette famiglie diventate una"

Dopo nove mesi in parrocchia saranno destinate altrove. Solo due resteranno a Cerro

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I profughi ucraini lasciano Cerro al Lambro, dove "per nove mesi siamo stati un’unica, grande famiglia". Così il parroco del paese, don Giancarlo Malcontenti, descrive l’esperienza che ha permesso a sette famiglie in fuga dalla guerra di essere ospitate – dallo scorso marzo a oggi e sotto la regia della prefettura – nei locali dell’oratorio, riconvertiti per l’occasione in camere da letto attraverso una gara di solidarietà che ha coinvolto cittadini, associazioni e istituzioni locali. Con anche uno spazio comune dove consumare i pasti, la parrocchia si è trasformata in un temporaneo centro di accoglienza, dove 28 persone tra adulti e bambini hanno potuto allontanarsi dall’orrore della guerra e sperimentare un nuovo contesto di vita.

Ora i profughi sono in partenza: verranno ridistribuiti in altre strutture del territorio nell’ambito del Sai, il sistema di accoglienza e integrazione supportato dal Ministero dell’Interno. Due famiglie, in realtà, potranno restare a Cerro al Lambro grazie a un appartamento messo a disposizione dalla parrocchia; per le altre si profilano trasferimenti anche fuori dal paese. "L’augurio è che bambini e ragazzi possano completare l’anno scolastico negli istituti che già stanno frequentando, e che gli adulti riescano tutti a trovare un lavoro – dice il parroco –. Siamo dispiaciuti per le ormai imminenti partenze; resta una bella esperienza di umanità e condivisione, che ha visto la comunità locale, da subito, compatta e disponibile".

Un sistema di supporto che ha funzionato bene e ha cercato, oltre che di fornire aiuti materiali, di far sentire ai nuovi arrivati calore umano e vicinanza emotiva. "In Italia – prosegue don Giancarlo – queste persone sono riuscite a ritrovare un po’ di serenità: siamo contenti di aver contribuito a questo".

A cura della cooperativa Il Melograno e in accordo col Comune, un aperitivo multiculturale, esteso anche ad altre etnie straniere tra quelle presenti sul territorio, è stato organizzato in parrocchia nella serata di lunedì. La festa, con scambio di auguri, è stata anche l’occasione per salutare gli ospiti e coronare così un’esperienza il cui ricordo resterà nel cuore dei cerresi.

Alessandra Zanardi

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