
Lo chef Enrico Bertolini
Milano, 27 novembre 2019 - Enrico Bartolini , chef del ristorante all’interno del Mudec, salito di recente sul podio incoronato da tre stelle Michelin, salirà su un altro podio, o meglio dire su un palco, altrettanto prestigioso, quello del Piermarini. Gli indizi c’erano già tutti, ma la conferma è arrivata ieri in serata. Sarà lui la star ai fornelli che preparerà la tradizionalissima e blasonatissima cena di gala alla Società del Giardino. Così la massima espressione dell’arte musicale incontra l’eccellenza della cultura gastronomica per cui Milano e l’Italia sono famosi in tutto il mondo. Una serata che parlerà toscano, e che sarà in un certo senso un omaggio alla Regione, la Tosca di Puccini, (nato a Lucca), e la cucina tristellata di Bertolini, classe ’79, originario di Castelmartini, Pistoia. E se per ora non è ancora dato sapere cosa preparerà, il menù è ancora top secret, sarà di certo un «dopo Scala» ispirato, come ogni anno, all’opera che va in scena. Bartolini è lo chef più stellato d’Italia. Ne ha collezionate ben otto: 3 stelle al Mudec di Milano, 2 al Glam di Venezia, 1 al Casual a Bergamo, 1 alla Locanda del Sant’uffizio in Monferrato, 1 alla La Trattoria di Castiglione della Pescaia.
Chi lo conosce giura che si tratta di un talento purissimo, un «homo novus» perché il papà faceva le scarpe. C’è un aneddoto che racconta di un piccolo bambino che amava al punto la cucina e aveva qualità così spiccate che a tre anni preparò il suo primo dolce: un caramello con i pinoli. E da lì non si è più fermato collezionando, non a caso, una «galassia di stelle». Ambizione, intuito, creatività e passione smisurata per la cucina lo hanno portato giovanissimo a distinguersi nelle cucine di Paolo Petrini a Parigi e di Mark Page a Londra, poi in Italia sotto la guida di Massimiliano Alajmo e nella gestione del ristorante «Le Robinie Bistrot» nell’Oltrepò Pavese dove, a 29 anni, lo chef toscano ha conquistato la sua prima Stella Michelin. Una cucina contemporanea la sua, tra classicità e sperimentazione. E come rappresentare la eccellenza della cucina italiana al meglio, se non coniugandola con l’eccellenza della serata come la «Prima».