
La nuova scuola è in cantiere, studenti e professori accolti dal liceo di via Prinetti. Dagli abiti d’oro da sogno ai video ispirati a Battiato: "Qui si ridisegna il futuro".
Prima maturità per il liceo artistico Gastel. Una maturità in trasferta per 13 pionieri del corso pomeridiano, ospiti del liceo Caravaggio di via Prinetti, che li ha accolti. La loro scuola è in cantiere: il vecchio stabile di via Amoretti è stato abbattuto, sta sorgendo quello nuovo (creato da Città Metropolitana con fondi del Pnrr) che tra un anno ospiterà i primi esami di Stato e anche i liceali del corso artistico diurno, nato sotto l’ala dell’istituto Frisi di Quarto Oggiaro per far fronte al boom di iscrizioni nei licei artistici milanesi e dedicato al fotografo Giovanni Gastel.
"Ringraziamo tantissimo il Caravaggio, che ci sta ospitando nei suoi bellissimi spazi – sottolinea la professoressa di Moda, Isabella Vergani –. La maturità in trasferta è avventurosa sia per noi che per i ragazzi: oltre allo stress “da maturità“, stanno sostenendo gli esami in un posto a loro sconosciuto, ma si sono sentiti accolti. Appena hanno rotto il ghiaccio con lo scritto d’italiano si sono subito ambientati". E hanno cominciato la maratona per la seconda prova: tre giorni a progettare e a creare. Tre di loro si stanno occupando di moda e hanno realizzato un abito da sogno, con note d’oro e d’argento; dieci studenti dell’indirizzo multimediale hanno creato un video, lasciandosi ispirare da “La Cura“ di Battiato e non solo.
Alle spalle storie ed età diverse: c’è chi lavora già, chi è tornato a studiare e andrà all’università. Tra loro Salem Mounir, 22 anni: "Ho deciso di tornare a scuola perché ero nella condizione migliore per poterla gestire, grazie al corso pomeridiano – racconta –. Mi sono iscritto l’anno scorso al Gastel e qui sono riuscito a recuperare. Dopo avere lavorato in biblioteca per guadagnare qualcosina a settembre andrò all’università a Pavia: ho scelto Psicologia. Mi interessa la mente umana e la branca della Psicologia clinica, vorrei aiutare pazienti in condizioni di fragilità".
Non abbandonerà l’arte, però, la coltiverà come hobby. E in seconda prova ha creato un abito di lusso aderente, che accentua la silhouette, con glitter sul tessuto e pizzo rigido che decora la scollatura. Nell’aula accanto ci sono i compagni di multimediale: "Stanno lavorando su tanti spunti, film, immagini – racconta il professore Andrea Cillo –: hanno seguito in questi giorni l’iter progettuale, scritto la relazione e creato un video di almeno 60 secondi. Oltre al testo “La cura“ di Battiato, hanno a disposizione documenti e film dove si parla di prendersi cura del prossimo, dell’ambiente". Non ha sbirciato tra i banchi. "Voglio valutare il risultato finale, scevro da contaminazioni – confessa –. Spero non cadano nel banale e che mi sorprendano come sanno fare questi ragazzi, quasi tutti lavoratori".
Che hanno una sfida in più: "Hanno frequentato il corso pomeridiano, la mole di studio è quella di un liceo ma compressa nell’orario. Ma non ci sono sconti alla maturità. Sono fiducioso: hanno lavorato bene". E faranno da apripista. "Saranno loro i primi diplomati del futuro Gastel che sta prendendo forma", conclude la professoressa Isabella Vergani.