ACHILLE
Cronaca

Prezzi degli alloggi, il vero calmiere da trovare nelle leggi di mercato

Achille Colombo Clerici, Presidente di Assoedilizia, analizza la situazione abitativa a Milano evidenziando la necessità di rilanciare la locazione libera e di creare studentati a prezzi controllati per affrontare la crescente domanda. Propone di rinunciare alla politica dei deterrenti e di incentivare gli investimenti pubblici per calmierare i prezzi.

Colombo Clerici*

Per capire che cosa stia succedendo a Milano nel settore dell’abitare, occorre partire da un dato sorprendente: negli ultimi 15 anni la popolazione è cambiata del 62%. La domanda che ne consegue è: come può Milano affrontare un così elevato dinamismo socio/economico (di tipo continentale, cosmopolita/postindustriale) con una mobilità abitativa legata ad un tasso di locazione di tipo mediterraneo o da società arcaico/agricola. Emblematico il raffronto con altre città europee, con le quali Milano è in competizione: a Berlino la locazione è quasi all’80%, a Parigi è a più del 40%. Milano si ferma al 25% delle abitazioni. In questi ultimi vent’anni ed oltre abbiamo assistito all’isterilirsi dei canali di produzione edilizia in locazione: l’Erp, detta popolare, correlata alla dismissione di alloggi da parte della Regione, e d’altra parte l’edilizia libera su investimento delle famiglie. Conseguenza la riduzione dell’offerta di case in locazione con incremento della domanda di abitazione che finisce per scaricarsi impropriamente sul mercato, soprattutto la domanda rappresentata dal fabbisogno dei più deboli. Da ciò derivano la tensione e gli squilibri sui prezzi.

Contemporaneamente assistiamo alla crescita della domanda specie in comparti quali alloggi per studenti. Occorrono da parte degli atenei seri programmi per creare studentati a prezzi controllati per i 67mila studenti non residenti in città. Suggerimenti per invertire la rotta: rifinanziare gli investimenti in Erp, rinunciare al ricorso prioritario alla politica dei deterrenti ma praticare la politica degli incentivi. Cioè concorso del pubblico negli investimenti e non concorso del privato negli oneri sociali quale i palliativi legati ai differenziali fiscali. La ricetta è rilanciare la locazione libera da parte delle famiglie per coinvolgere l’ingente massa di risparmio privato depositato nelle banche. La legge di mercato della domanda e dell’offerta produrrebbe sicuri effetti di calmieramento dei prezzi. Occorre uscire dalla morsa dei programmi edilizi della Ue dettati dal “green deal“ attraverso la rinegoziazione dei rapporti con l’Unione.

*Presidente Assoedilizia

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro