Presidio davanti all'ospedale Bassini di Cinisello

A un anno dal paziente 1 il comitato Rete Salute chiede investimenti nella sanità pubblica e il potenziamento dei servizi sociosanitari

Un cartello denuncia le attese nella sanità pubblica

Un cartello denuncia le attese nella sanità pubblica

Cinisello Balsamo (Milano), 20 febbraio 2021 – “Donne, donne, facciamoci sentire. Anche dai consultori vogliamo ripartire”, si legge su uno dei cartelloni appesi in via Libertà, davanti all’ingresso dell’ospedale Bassini. E, ancora, “Difendiamo la medicina territoriale”. Questa mattina, la Rete Salute Sanità Pubblica ha organizzato un presidio, a cui hanno partecipato associazioni, comitati, esponenti politici e semplici cittadini, per chiedere la riattivazione di alcuni servizi, come il centro prelievi di via Marx a Sesto San Giovanni, e il potenziamento di altri. “Vogliamo che la sanità pubblica venga rimessa al centro. I servizi territoriali devono essere migliorati, perché si tratta della sanità di prossimità al cittadino – hanno spiegato i promotori della Rete -. C’è assoluta necessità di aumentare il numero dei medici di base, carente ormai in tutte le città del Nord Milano”.

Una manifestazione a un anno dal paziente 1 e a poche settimane dalla prima iniziativa della Rete, che aveva organizzato un presidio simile davanti all’ospedale di Sesto San Giovanni per chiedere gli stessi interventi all’Asst Nord Milano e all’Ats Città Metropolitana. “Abbiamo costruito un documento con dieci proposte. Chiediamo sportelli funzionanti e accessibili a tutti gli utenti, senza lunghe code o sistemi difficili per i più anziani. Chiediamo esami e visite in tempi brevi: con il Covid le attese sono interminabili, mesi per una visita di controllo, ma anche prima la situazione era al limite e obbligava a rivolgersi al privato”.

Serve una rivoluzione nella medicina scolastica e in quella del lavoro e si chiedono impegni certi “sul futuro degli ospedali e, in particolare, su quello di Sesto San Giovanni che in questo anno ha già cambiato pelle troppe volte”. Si teme, insomma, un ulteriore impoverimento del nosocomio sestese, che già negli anni ha visto specialità e risorse umane spostate in altri poli. “Il nostro documento ha raccolto un migliaio di firme. Fino a oggi, però, non abbiamo mai avuto una risposta da parte di Asst e Ats e sui disagi che abbiamo denunciato non abbiamo visto neanche un interesse da parte dei sindaci. Per questo motivo, abbiamo deciso di organizzare questo secondo presidio”.

Investimenti chiede anche il Pd cinesellese, che ha aderito alla manifestazione. “I fallimenti del sistema regionale non si contano più, come dimostrano anche i ritardi nelle vaccinazioni per gli over80 – hanno denunciato i Dem -. A un anno dalla pandemia, la Lombardia si è rivelata un gigante dai piedi d’argilla che ha retto, con estremi sacrifici, solo grazie agli operatori sanitari in prima linea”. 

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