
Il futuro albergo realizzato nell'area (Canella)
Milano, 4 luglio 2024 – Dopo quasi 10 anni il momento di Porta Vittoria è arrivato. I palazzi che affacciano sul nuovo Parco 8 Marzo, terminati nel 2015, sono pronti per essere abitati. Dopo anni di incertezze, interruzioni e ripartenze, arriva finalmente al traguardo la trasformazione di questa grande fetta di città nella zona est, passata dalla fase Coppola e “furbetti dei quartierino“ con annessi risvolti giudiziari, all’acquisizione da parte di Prelios (attraverso il fondo Niche) e gli inciampi relativi alla bonifica dei terreni.
Una mini CityLife
Porta Vittoria, insomma, da grande interrogativo urbanistico è pronto a diventare un quartiere vero e proprio, sorta di nuova mini CityLife, senza grattacieli e archistar, ma con quasi gli stessi prezzi: la media è infatti di circa 7.500 euro al metro quadrato, con una forbice che va dai 6mila per i piani bassi ai 9mila euro per gli attici.
Prezzi in linea con il mercato del nuovo a Milano, anche se in realtà le case hanno quasi dieci anni di vita. Cifre che non spaventano i potenziali acquirenti, almeno a giudicare dall’andirivieni nell’ufficio vendite del complesso, tra via Cena e via Cervignano, e dal superlavoro degli agenti di Abitare.co, la società che sta curando la vendita, impegnati ormai da quasi due mesi in centinaia di appuntamenti. Ennesime conferme di una fame di nuove costruzioni che nella Milano dei cantieri sotto inchiesta è sempre più difficile da soddisfare.
Le tappe della rinascita
L’ultimo capitolo della travagliata rinascita di Porta Vittoria, è iniziato a maggio con l’apertura della fase preliminare di vendita, vale a dire la raccolta delle manifestazioni di interesse da parte dei potenziali compratori.
Si tratta di quattro palazzi compresi tra viale Umbria, via Cena, via Cervignano, che affacciano sul nuovo parco inaugurato l’8 marzo dell’anno scorso e sulla futura Beic, il grande complesso bibliotecario il cui cantiere è in piena attività e che dovrebbe essere inaugurato nel 2026.
Gli edifici sono stati disegnati dallo studio di Fabio Nonis, l’architetto che ha raccolto il testimone di Ignazio Gardella come progettista di riferimento di Esselunga. E proprio Esselunga è infatti uno dei protagonisti dell’operazione: mentre in questi anni gli altri edifici restavano a languire nell’incertezza, il colosso della famiglia Caprotti apriva un grande e molto frequentato store in via Cena. Al quale, al termine dei prossimi passi, si aggiungerà un bar Atlantic. Il locale della catena di supermercati è infatti una delle attività previste nella galleria commerciale che verrà realizzata al piano terra del complesso, perpendicolarmente a quella di accesso al supermercato e che correrà sotto l’edificio destinato ad albergo. A differenza della vendita degli appartamenti, quella degli spazi commerciali non è ancora iniziata: tra gli interessati ci sarebbe una grande catena di fitness.
Gli appartamenti
Tornando agli edifici residenziali, in tutto sono 166 gli appartamenti in vendita, divisi in quattro condomini di 9 e 10 piani fuori terra. In uno, quello tra viale Umbria e via Cena, ci saranno solo quadrilocali, mentre nella torre isolata sulla rotonda di via Cena, solo bilocali, più un quadrilocale all’ultimo piano. Negli altri edifici i tagli vanno dai bilocali fino ai grandi attici plurilocali.
Tra i servizi di rilievo previsti, nel complesso centrale con le tre torri gemelle, ci sarà una piscina condominiale, un’area fitness e un’area coworking. Gli appartamenti all’interno sono finiti ma non attrezzati, come si dice in “immobiliarese“ da "personalizzare". In questi giorni si stanno effettuando alcuni lavori di ammodernamento degli impianti, dalla fibra alla climatizzazione, per arrivare a consegnare abitazioni in classe energetica compatibile con le nuove costruzioni. Gli interessati all’acquisto possono visitare gli appartamenti campione: in pratica, si acquista “sulla carta“ come nel caso dei cantieri, con la sostanziale differenza che i palazzi sono già terminati.
Il futuro albergo
Nonostante i dieci anni di vita, gli edifici sono ancora in buona salute: la società costruttrice - il colosso lecchese Colombo - in questi anni ha tutelato il suo investimento ingaggiando vigilantes che presidiavano la zona 24 ore su 24. Un po’ meno “splendente“ l’edificio con pannelli metallici pensato come albergo: in questo caso l’età e il mancato utilizzo si vedono.
Per quanto riguarda la vendita di questo palazzo, i cui interni non sono stati realizzati, ci sarebbe l’interesse di almeno tre grandi catene. La vendita vera e propria degli appartamenti arriverà tra qualche mese, quando saranno raccolte tutte le proposte. All’inizio dell’anno prossimo i primi inquilini inizieranno a popolare il complesso, concludendo di fatto il processo di riqualificazione partito all’inizio degli anni Duemila.