Policlinico, giardino terapeutico e 900 posti letto: "Grazie al cuore dei milanesi"

Cronoprogramma rispettato, il piano ripensato facendo tesoro dell’esperienza pandemica

Il rendering del nuovo Policlinico

Il rendering del nuovo Policlinico

Milano – Novecento posti letto in cantiere per l’ospedale pubblico più grande di Milano: il nuovo Policlinico sarà pronto alla fine del 2024. "Come da programma", sottolineano dal nuovo “InfoPoint“, una finestra spalancata sui lavori, per seguirli in diretta, rileggendo la storia e, in particolare, la filantropia che dà le fondamenta al nuovo progetto e del Policlinico tutto.

La Festa del Perdono

Si riparte dalla Festa del Perdono: 1459, con papa Pio II che concede l’indulgenza plenaria a chi dona per l’ospedale. La si celebra negli anni dispari e prende forma quest’anno nell’opera colossale da 200 milioni finanziata soprattutto dai milanesi che non hanno fatto mancare il loro sostegno anche in anni pandemici mentre, proprio dalla pandemia, si prendeva spunto modificando il piano.

La lezione del Covid

"Abbiamo lavorato molto sulla riprogettazione delle aree intensive e dell’emergenza - spiega il direttore Ezio Belleri - perché sono quelle dove abbiamo avuto maggiori difficoltà durante il Covid. Abbiamo lavorato su una possibile separazione netta dei percorsi di accesso, qualora si verifichi una situazione simile. In un paio di giorni tre strutture di pronto soccorso si possono trasformare passando da un’accoglienza indistinta a un sistema diverso che consente di separare i pazienti in funzione del bisogno".

Un giardino sul tetto

Come per le terapie intensive e sub-intensive, mentre si rifunzionalizzano tutti i padiglioni per separare l’attività di ricovero da quella ambulatoriale e diagnostica. "Così si accelera il percorso all’interno della struttura, migliorando i tempi d’attesa", continua Belleri, mentre si ragiona con l’università Statale anche per fare spazio a nuove aule per i futuri medici, concentrate in un unico padiglione oppure diffuse. Il cantiere da 23mila metri quadrati ha anche un obiettivo verde, col tetto pronto a trasformarsi in un giardino terapeutico tra l’edificio Sud dedicato alla donna e al bambino e l’edificio Nord all’assistenza dell’adulto.

Generosità meneghina

All’apertura dell’InfoPoint e della Festa del Perdono, l’arcivescovo Mario Delpini, “parroco“ anche del Policlinico, il sindaco Giuseppe Sala e l’assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso, che hanno ricordato lo spirito ambrosiano: "Durante il Covid abbiamo ricevuto 10 milioni di donazioni e si continua a donare - conferma il presidente Marco Giachetti -. Celebriamo sei grandi benefattori: abbiamo fatto ripartire la tradizione della Quadreria ospedaliera, con affreschi che li ritraggono e raccontiamo la loro storia". Quella di Giuseppe Caprotti, Sandra Bignami, Maria Serafini, dei coniugi Maria Luisa Scarini e Luigi Conca, di Francesca Rava e dell’ex sindaco Carlo Tognoli tra “I Tesori della Ca’ Granda“.

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