REDAZIONE MILANO

Pivetti, le motivazioni della condanna: "Condotte gravi e non si è ravveduta"

I fatti contestati a Irene Pivetti "appaiono gravi" per via dell’importo dell’imposta "evasa (conteggiabile in milioni di euro)" e per...

I fatti contestati a Irene Pivetti "appaiono gravi" per via dell’importo dell’imposta "evasa (conteggiabile in milioni di euro)" e per...

I fatti contestati a Irene Pivetti "appaiono gravi" per via dell’importo dell’imposta "evasa (conteggiabile in milioni di euro)" e per...

I fatti contestati a Irene Pivetti "appaiono gravi" per via dell’importo dell’imposta "evasa (conteggiabile in milioni di euro)" e per la "circostanza che ella, dopo aver realizzato un meccanismo particolarmente capzioso, pur di scongiurare il rischio che le somme conseguenti alla realizzazione delle operazioni commerciali con il contraente cinese fossero soggette a tassazione, ha portato avanti il suo proposito criminoso per lungo tempo provando a precostituire successivamente giustificazioni, creando un apposito canale che le consentisse il trasferimento di quelle somme di denaro" su altri conti, "senza di fatto mai ravvedersi".

È un passaggio delle motivazioni della sentenza con cui il Tribunale di Milano lo scorso 26 settembre ha condannato la ex presidente della Camera a 4 anni di reclusione e disposto la confisca di oltre 3,4 milioni di euro nel processo per evasione fiscale e autoriciclaggio con al centro una serie di operazioni commerciali, datate 2016, per circa 10 milioni di euro. Operazioni relative alla compravendita di tre Ferrari che, secondo l’accusa, sarebbe servita per riciclare proventi frutto di illeciti fiscali.

I giudici hanno anche inflitto al pilota di rally ed ex campione di Granturismo Leonardo Isolani e alla moglie 2 anni. Pivetti, difesa dall’avvocato Filippo Cocco, presenterà ricorso in appello.