MATTEO SACCHI
Cronaca

Villa del "Pini" rifugio per disperati. I cittadini: "Ci sono ancora cartelle sanitarie"

Serratura del cancello manomessa, rifiuti, bivacchi e panni stesi

L'ex ospedale Gaetano Pini

Milano, 15 luglio 2016 - In via Isocrate i residenti non riescono a dormire sonni tranquilli: è ormai da qualche mese infatti che la struttura abbandonata del vecchio Istituto Ortopedico Gaetano Pini, si è trasformata in un albergo abusivo per disperati e persone senza fissa dimora. La denuncia di questa situazione arriva da Silvia Sardone, neoconsigliera comunale ed ex consigliera di zona a Milano. La struttura si trova esattamente accanto al nuovo Gaetano Pini, ed entrarci è incredibilmente semplice: basta passare da un piccolo orto in fondo a via Isocrate e poi scavalcare una recinzione alta poco più di un metro. Lo scenario che ritraggono i residenti è quello di un’occupazione stabile, duratura e numerosa del vecchio ospedale. Si vedono infatti frequentemente panni stesi ad asciugare sui terrazzi, rifiuti abbandonati attorno al cestino al di fuori dell’orto e, a detta di un residente: "non ci vuole mica tanto tempo per beccare qualcuno che entra o esce da li".

D’altronde l’accesso è estremamente semplice, soprattutto da quando l’anziano signore che curava l’orto ha smesso di occuparsene. Da li in poi è sparito anche il lucchetto che chiudeva l’accesso alla via, lasciando strada aperta a chiunque. La vita di chi abita in via Isocrate è fortemente condizionata da questo "albergo abusivo". Lucia ha paura anche a farsi fotografare, perché poi potrebbe essere riconosciuta anche dai nuovi inquilini del Pini, ma ci tiene a dire che: "non è possibile andare avanti così, alla mattina spesso c’è sporcizia nella via, e vengono lanciate bottiglie di vetro fin sulla strada; non voglio avere paura di uscire appena cala il sole". Un ulteriore problema è quello della privacy, segnala Sardone e confermano molti residenti: all’interno dell’area dismessa ci sono ancora gli archivi del Pini, con le cartelle cliniche di migliaia di pazienti alla mercè di chiunque si introduca all’interno dell’area. "Siamo tutti in ansia per questa situazione - ci confessa Paolo, un altro residente della zona - qui nessuno fa niente, gli unici ad entrare sono gli addetti del Pini che ancora raccolgono la spazzatura qui dentro". "Ci vorrebbe almeno un presidio delle forze dell’ordine - prosegue Paolo - almeno per una volta si agisca prima che accada qualche fatto eclatante".

"La villa - spiega Francesco Laurelli, direttore generale dell’Asst Gaetano Pini-Cto - non ospita più attività di tipo sanitario dal 2010. Ci sono già stati allontanamenti di persone che bivaccavano all’interno, negli anni scorsi, col supporto delle forze dell’ordine. I controlli ci sono, ma l’area è vasta". Ma ci sono novità: lunedì prossimo si volterà pagina. "La villa sarà consegnata alla società che si occuperà di ristrutturarla. Oggetto di restyling saranno anche le palazzine adiacenti. Il primo passo sarà perimetrare la struttura e metterla in sicurezza". Il complesso diventerà un centro di formazione curato dal Gaetano Pini in collaborazione con Areu.