Il Cristo in 4K alla Pinacoteca Ambrosiana, ecco l’arte del futuro / FOTO

Una copia perfetta dell’opera di Basaiti alla Pinacoteca Ambrosiana

Il quadro

Il quadro

Milano, 4 agosto 2018 - I visitatori della Pinacoteca Ambrosiana ci passano davanti, uno sguardo, poi il commento: «Che meraviglia di quadro». Unico dettaglio: non è un quadro, ma una riproduzione ad alta tecnologia. In sostanza uno schermo circondato da cornice. Si tratta del Cristo Risorto di Marco Basaiti, dipinto tra il 1490 e il 1510, e da oltre un secolo conservato qui. Quando la tela originale è stata prestata alla mostra “Restituzioni” in corso a Torino, l’Ambrosiana si è affidata a una startup con sede a Milano (e non solo): Cinello. Fondata da John Blem e Franco Losi, due informatici con un passato nella Silicon valley, questa azienda ha realizzato un “Daw”, cioè una copia digitale perfetta. Cosa che fa ormai da tre anni, lavorando sulle più grandi opere d’arte tramite un sistema brevettato. Ognuna di queste copie è unica, perchè numerata, autenticata e non riproducibile. Basti pensare che per staccarla dal supporto serve un codice, altrimenti il chip interno è programmato per autodistruggersi.

Il concetto di fondo è semplice: questi quadri perfettamente identici all’originale potranno in futuro prendere il posto di quelli prestati; ma anche “portare” in giro per il mondo opere altrimenti inamovibili. Per non parlare della possibilità di clonare quadri che si stanno irrimediabilmente deteriorando, così da salvaguardare il patrimonio artistico. Cinello lavora già da tempo con diversi grandi musei italiani, ma l’Ambrosiana è stato il primo a creare una partnership a lungo termine, esponendo l’opera nella permanente. Del “Cristo Risorto” saranno realizzate venti copie, che potranno girare il mondo nelle collezioni di musei o di privati collezionisti. I proventi di ogni vendita saranno divisi a metà tra Cinello e il museo di appartenenza dell’opera. In fondo un modo per far fruttare un patrimonio artistico immenso, che spesso l’Italia fatica a rendere economicamente sostenibile. L'allestimento dell’Ambrosiana è stato realizzato grazie a “Save the Artistic Heritage”, organizzazione no profit per la salvaguardia del patrimonio artistico. La copia tecnologica resterà all’Ambrosiana fino al 30 settembre, poi tornerà l’originale. Nel frattempo siamo certi che anche Basaiti apprezzerebbe.

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