
di Giambattista Anastasio
Luigi Piccirillo è stato espluso dal gruppo consiliare lombardo del Movimento 5 Stelle. Una decisione che era nell’aria già da una decina di giorni e che è stata ufficializzata ieri in una lettera inviata ieri pomeriggio da Andrea Fiasconaro, capogruppo dei pentastellati, ad Alessandro Fermi, presidente del Consiglio regionale. Eletto a Milano nel 2018, Piccirillo si è distinto nelle ultime settimane per la polemica contro l’obbligo di green pass sui luoghi di lavoro e la scelta, polemica e provocatoria, di trasferire, già dal 26 ottobre, il suo ufficio da consigliere regionale fuori dal Pirellone. Una scelta che il resto del gruppo del Movimento 5 Stelle non aveva sostenuto, ma, anzi, definito "una scelta personale".
Da lì, dal suo ufficio all’aperto, Piccirillo ha proseguito la raccolta firma contro il certificato verde. E martedì, in occasione dell’ultimo Consiglio regionale, ha annunciato la distribuzione gratuita di tamponi molecolari per il pubblico presente nell’Aula del Pirellone.
In sintesi: un irriducibile della protesta contro l’obbligo di green pass. Eppure Fiasconaro spiega che l’insistita protesta di Piccirillo contro il certificato verde ha avuto un ruolo marginale nella scelta di espellerlo dal gruppo: "Da tempo Piccirillo non partecipava più alle riunioni e alla vita del gruppo e in Consiglio regionale ha spesso votato in dissenso da tutti gli altri consiglieri. La sua espulsione nasce da qui, non tanto dalla protesta contro il green pass: è stata una scelta condivisa da tutti i consiglieri del Movimento 5 Stelle, un movimento dal quale è stato lo stesso Piccirillo a mettersi fuori con atteggiamenti di ripetuto dissenso".
Dal canto suo Piccirillo ha convocato per oggi una conferenza stampa. "Mi chiedo perché ci sia soltanto io qui fuori: io sto facendo “Movimento 5 Stelle“ da solo": così ha risposto i’ormai ex consigliere regionale pentastellato a chi, negli ultimi giorni, gli ha chiesto se intendesse lasciare il gruppo.
Ora Piccirillo entrerà a far parte del Gruppo Misto insieme alla presidente Viviana Beccalossi (ex di Fratelli d’Italia), a Niccolò Carretta di Azione e alla sua ex collega di partito, l’ex grillina Monica Forte, anche presidente della commissione regionale Antimafia, che da qualche settimana ha abbandonato il Movimento Cinque Stelle in aperto dissenso con la linea di Giuseppe Conte. Il gruppo consiliare dei Cinque Stelle, dopo l’espulsione di Piccirillo, conta dunque 11 consiglieri e non più 13 come a inizio legislatura.
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