Pennellate ai “puristi” sconosciute

Emilio

Magni

Avevamo chiuso l’ultima rubrica Ciacer annunciando che in questo nuovo appuntamento avremmo rivelato cosa significa il modo di dire "l’ha peccia". "Peccia" è termine che è di casa solo in aree ristrette e in particolare in Alta Brianza, Vallassina, Lario. È invece quasi sconosciuto a Milano, ad eccezione forse di qualche particolare cultore del dialetto. Cosa significa "l’ha peccia"? La locuzione è usata in particolare tra i muratori, ma anche tra i geometri e pure tra gli architetti. Vuol dire che sotto un carico una trave si piega leggermente. "La se lassa giò", potrebbe essere un altro modo di dire per spiegare il fenomeno. Che poi non è nemmeno un fenomeno perché è normale che una struttura sotto l’azione di un peso fa quel piegamento che in linguaggio tecnico si dice "freccia". Tutte le strutture si piegano un po’ quando sono sotto carico. Una leggenda metropolitana racconta che l’ingegnere tedesco progettista del famoso ponte metallico "San Michele" che scavalca l’Adda a Paderno, si suicidò quando si accorse che la sua grande opera (un gioiello di ingegneria dell’Ottocento) faceva una freccia di quasi mezzo metro quando sul ponte transitava il treno. Il ponte però è ancora lì. Ci piace però tirare in ballo altri termini dialettali che sono solo locali. In Valtellina e in altre piccole aree per esempio il maiale è "el ciôn". Nella Brianza lecchese, in particolare a Cesana Brianza e a Suello, la carota è "el gniff". Però lo stesso termine serve anche per indicare il coniglio. "M’è vegnu indoss el cocch!", si dice a Erba, forse anche nel Comasco per annunciare che sta per arrivare il sonno. Sono queste tutte parole che sono lontane dal parlare milanese. Quindi non vengono mai considerate dai puristi meneghini del dialetto. Una volta sono stato ripreso da quelli del Filologico che mi accusarono di aver usato male gli accenti in un modo di dire scritto in un mio libro. Non si accorsero però che la locuzione era stata pronunciata in Alta Brianza dove il dialetto è leggermente diverso per accenti e inflessioni.

mail: emiliomagni@yahoo.it

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro