
Protesta dei parenti degli ospiti davanti al Pio Albergo Trivulzio dopo il dramma Covid
di Giulia Bonezzi e Nicola Palma
Dal primo gennaio 2021, la polizza assicurativa che il Trivulzio ha stipulato con Cattolica non coprirà più i danni da coronavirus. L’accordo, secondo quanto si legge in una delibera pubblicata sul sito del Pat, è frutto di una lunga negoziazione tra la compagnia assicurativa e l’istituto geriatrico, che nei mesi più duri della pandemia ha pagato un prezzo altissimo in termini di decessi di ospiti e che è tuttora sotto indagine della Procura.
La storia inizia il 3 marzo scorso, a inizio emergenza Covid, quando la dirigenza della Baggina prende atto che solo un concorrente, Cattolica Assicurazioni, ha partecipato alla procedura aperta per l’affidamento del servizio di copertura assicurativa nel triennio 2020-2023. Lo stesso giorno, viene aggiudicato l’appalto all’unico offerente. Un mese dopo, l’8 aprile, Cattolica invia una nota all’Ufficio protocollo generale del Pat in cui sottolinea "di non aver tenuto (né poteva tenere) conto della diffusione in Italia dell’epidemia Covid-19", aggiungendo "che la predetta situazione legittimerebbe l’esercizio del diritto di recesso per aggravamento del rischio". In quella stessa comunicazione, Cattolica (che a giugno ha fatto sapere ai soci di avere un’esposizione di circa 2 milioni di euro sul Pat) propone anche una soluzione: "Addivenire, in ossequio ai principi di buona fede, alla definizione di un addendum alla polizza volto a chiarire ed esplicitare, al di là di ogni possibile dubbio eo fraintendimento, che la copertura assicurativa offerta non si intenda estesa anche agli eventi relativi, connessi, conseguenti eo anche solo occasionati dall’epidamia Covid-19". Parte una trattativa, che coinvolge pure il broker assicurativo del Pat, Aon spa.
La soluzione? Copertura globale fino al 31 dicembre 2020, "escludendo invece dalla copertura assicurativa le sole richieste attinenti il Covid-19 che pervenissero successivamente a tale data". Il 7 settembre, Aon spa dà parere positivo alla bozza d’intesa, reputata "conveniente" per due motivi. Il primo: l’inserimento di tale esclusione dal 2021 "tutelerebbe l’assicurato per tutte le richieste di risarcimento correlate al Covid sino al 31 dicembre 2020". Il secondo: il patto "consentirebbe di non procedere a una gara d’appalto, con il rischio che la stessa – stante le difficoltà già incontrate nel corso dell’ultima procedura, aggravate dalla situazione generale Covid e dalla forte esposizione mediatica – possa andare deserta". Del resto, si aggiunge nella delibera firmata dal dg Giuseppe Calicchio, "allo stato risulta che le coperture assicurative RctO sono stipulate dalle compagnie di assicurazione escludendo comunque la copertura Covid-19 in ragione di difficoltà nel mercato di riassicurazione dei rischi assicurati". Via libera, quindi, alla modifica del contratto: "Sono esclusi dall’ambito di garanzia della presente polizza i danni eo qualsivoglia pregiudizio patrimoniale e non patrimoniale, cagionati a terzi o a prestatori di lavoro e verificatisi a causa, per effetto o in occasione di epidemie o pandemie generate da: infezioni da coronavirus in grado di causare patologie Sars, Mers o similari sindromi respiratorie gravi da coronavirus".