Passante chiuso, ultima settimana? Per riaprire Rfi sostituirà le rotaie

A un mese dallo stop alle corse nella tratta cittadina e alla vigilia del ritorno in massa dei pendolari la società che gestisce la rete starebbe pensando di anticipare l’ordinario ricambio dei binari

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Forse da domani toglieranno le rotaie vecchie e ne metteranno di nuove. Dovrebbe essere questa l’ultima settimana di passione: da lunedì 29 agosto la tratta milanese del Passante ferroviario dovrebbe essere finalmente riaperta dopo 40 giorni di stop da quando scattò l’allarme sulla sicurezza dei viaggiatori, a causa dell’usura anomala denotata dalle ruote dei treni.

La possibile svolta, cioè la decisione di Rete ferroviaria italiana (Rfi) di procedere al cambio dei binari, non è ufficiale. E arrivirebbe a seguito delle ulteriori prove tecniche che si sono rese necessarie dopo che la Procura aveva dissequestrato i binari tra le stazioni Dateo e Porta Vittoria invitando Rfi e Trenord (che gestisce i treni) a darsi da fare per risolvere il problema e far ripartire al più presto i convogli. La decisione di Rfi di sostituire i binari, se confermata, più che un riconoscimento di “colpa“ sarebbe il modo più rapido per risolvere il problema. In fondo anticiperebbe solo di qualche mese il ricambio ordinario delle rotaie già previsto per il 2023. E taglierebbe la testa al toro nel gioco dello scaricabarile delle responsabilità tra Rfi e Trenord per la chiusura del Passante.

Tutto è cominciato venerdì 22 luglio, quando le due società comunicano a sorpresa lo stop alle corse milanesi a partire dal giorno dopo, sabato 23 luglio, visto che "nelle ultime settimane Trenord ha rilevato consumi anomali delle ruote dei treni, che l’hanno costretta a ritirare dall’esercizio 35 convogli, causando la soppressione di oltre cento corse al giorno". La causa sarebbe il tratto di rotaia tra le fermate Dateo e Porta Vittoria. Secondo il gestore è a rischio la sicurezza della circolazione. Vista la denuncia pubblica, lunedì 25 luglio il magistrato apre un’indagine contro ignoti per "pericolo di disastro ferroviario colposo" e sequestra la tratta di binari sospetta per i necessari accertamenti. Rfi, da parte sua, sostiene che i binari non presentano anomalie e che, piuttosto, sarebbe il caso di studiare da vicino le ruote dei treni troppo consumate. Lo scaricabarile è già cominciato, intanto il Passante resta chiuso e i pendolari a piedi.

Giovedì 28 luglio la Procura sequestra alcune ruote consumate in modo eccessivo e al momento in riparazione. Quale sia la causa è ancora un rebus, ma passa un solo giorno e il colpevole si trova: è l’impianto erogatore di grasso tra Dateo e Porta Vittoria che si era rotto. Se n’era accorto, già il 22 luglio, l’addetto di una ditta terza che ne cura la manutenzione per conto di Rfi e l’aveva già aggiustato. C’è però la necessità di avere la prova certa che tutto sia effettivamente partito da lì. In cerca di conferme, il magistrato ordina a Trenord di far passare per tre giorni i treni vuoti sulla tratta incriminata. Alla fine c’è la quasi certezza che la colpa fossedell’erogatore di grasso.

Trenord però fa sapere che anche così le ruote dei treni continuano a consumarsi, sia pur molto meno. E che, parola del direttore operativo Giorgio Spadi, condurre una serie di controlli frequenti non è compatibile con la ripresa della normale circolazione. L’azienda non ne sarebbbe in grado.

Per uscire dall’impasse, Trenord rilancia: la Procura sequestri altri binari per vedere se non siano le rotaie consumate a danneggiare le ruote (colpa di Rfi). Ma la società che gestisce la rete replica: servono corse di prova su altre tratte, per capire se i danni non dipendano invece dalle ruote dei treni poco “unte“ (colpa di Trenord).

La Procura non ci sta: nessun nuovo sequestro. E il 6 agosto mette per iscritto i suoi "suggerimenti": maggiore lubrificazione nel tratto critico di rotaia e maggior cura dei dispositivi collegati; interventi sugli "ungibordo", cioè gli oliatori delle ruote dei treni; riduzione della velocità dei convogli e rimodulazione dei percorsi con il ricorso a linee di superficie; monitoraggio costante e manutenzione del materiale impiegato sul Passante; tornitura più frequente delle ruote dei treni e controlli più accurati dei "profili" di rotaia da sostituire se usurati.

Trenord conferma che "ancora non sussistono le condizioni per la ripresa del normale servizio" ma sia il gestore dei treni che quello delle rotaie offrono al magistrato la massima disponibilità per trovare soluzioni in vista di una possibile riapertura.

Si apre così una sorta di tavolo tecnico che vede le due società impegnate nella ricerca della soluzione per poter riaprire. Il silenzio di Ferragosto inquieta i pendolari ma non Ansfisa. L’Agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria, a proposito del Passante si rallegra perché "il sistema di gestione della sicurezza (...) ha dimostrato pienamente la sua efficacia, in quanto i treni sono stati verificati e posti fuori servizio prima che potessero creare situazioni di pericolo per i passeggeri".

Bene. Ma adesso? Se i disservizi persistono, prosegue Ansfisa, "è perché non sono del tutto individuate le cause che hanno creato il problema di sicurezza e si aspettano nuovi sviluppi entro la fine di questo mese". E mentre l’Agenzia aspetta, i pendolari sperano in una riapertura che, se davvero Rfi sostituirà le rotaie, potrebbe essere più vicina.

M.Cons.

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