Passante, il magistrato 'detta' la riapertura: "Ecco come far ripartire i treni"

Trenord e Rfi litigano sulle rispettive responsabilità, ma ora le due società sono pronte a collaborare

Passante ferroviario

Passante ferroviario

Milano - Ripartenza a fine mese? Non impossibile ma complicata. E intanto l’odissea dei pendolari del Passante ferroviario milanese continua, perché Trenord conferma che "ancora non sussistono le condizioni per la ripresa del normale servizio". Di buono c’è che sia il gestore dei treni che Rete ferroviaria italiana (Rfi) che si occupa delle rotaie, offrono la massima disponibilità per trovare soluzioni in vista di una possibile riapertura.

Del resto, dopo aver dissequestrato i binari della tratta Dateo–Porta Vittoria, la Procura ha indicato una serie di possibili soluzioni alle due società coinvolte. È da vedere se tutto questo (Trenord è disponibile a un tavolo tecnico già da domani) basterà a far ripartire i treni.

La ricetta dei magistrati

Per il pm spetta a entrambe le società darsi da fare per far riprendere la circolazione. Come? In attesa delle consulenza tecnica che verrà disposta a giorni, ecco in sintesi i "suggerimenti" messi nero su bianco per entrambe le società: maggiore lubrificazione nel tratto critico di rotaia e maggior cura dei dispositivi collegati; interventi sugli "ungibordo", cioè gli oliatori delle ruote dei treni; riduzione della velocità dei convogli e rimodulazione dei percorsi con il ricorso a linee di superficie; monitoraggio costante e manutenzione del materiale impiegato sul Passante; tornitura più frequente delle ruote dei treni e controlli più accurati dei "profili" di rotaia da sostituire se usurati.

Lo stop di luglio

Tutto era cominciato venerdì 22, quando Trenord e Rfi comunicano a sorpresa lo stop alle corse milanesi a partire dal giorno dopo, sabato 23, visto che "nelle ultime settimane Trenord ha rilevato consumi anomali delle ruote dei treni, che l’hanno costretta a ritirare dall’esercizio 35 convogli, causando la soppressione di oltre cento corse al giorno". La causa sarebbe il tratto di rotaia tra le fermate Dateo e Porta Vittoria. Secondo il gestore è a rischio la sicurezza della circolazione.

Inchiesta aperta

Vista la denuncia pubblica, lunedì 25 il magistrato apre un’indagine contro ignoti per "pericolo di disatro ferroviario colposo" e sequestra la tratta di binari sospetta per i necessari acccertamenti. Rfi, da parte sua, sostiene che i binari non presentano anomalie e che, piuttosto, sarebbe il caso di studiare da vicino le ruote dei treni troppo consumate. Lo scaricabarile è già cominciato, intanto il Passante resta chiuso e i pendolari a piedi.

E le ruote girano

Giovedì 28 luglio la Procura sequestra alcune ruote consumate in modo eccessivo e al momento in riparazione. Quale sia la causa è ancora un rebus, ma passa un solo giorno e il colpevole si trova: è l’impianto erogatore di grasso tra Dateo e Porta Vittoria che si era rotto. Se n’era accorto, già il 22 luglio, l’addetto di una ditta terza che ne cura la manutenzione per conto di Rfi e l’aveva già aggiustato. C’è però la necessità di avere la prova certa che tutto sia effettivamente partito da lì.

Le corse a vuoto

In cerca di conferme, la Procura ordina a Trenord di far passare per tre giorni i treni vuoti sulla tratta incriminata. Alla fine c’è la quasi certezza che la colpa era dell’erogatore di grasso. Trenord però fa sapere che anche così le ruote dei treni continuano a consumarsi, sia pur molto meno. Ma, parola del direttore operativo Trenord Giorgio Spadi, condurre una serie di controlli frequenti non è compatibile con la ripresa della normale circolazione. L’azienda non ne sarebbbe in grado.

Botta e risposta

Per uscire dall’impasse, Trenord rilancia: la Procura sequestri altri binari per vedere se non siano le rotaie consumate a danneggiare le ruote (colpa di Rfi). Ma la società che gestisce la rete rilancia: servono corse di prova su altre tratte, per capire se i danni non dipendano invece dalle ruote dei treni poco “unte“ (colpa di Trenord). La Procura non ci sta: nessun nuovo sequestro. E mette per iscritto i suoi "suggerimenti". Il caso non è chiuso.

 

 

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro