Il primo corso per paralegal, chi sono i nuovi professionisti che affiancano gli avvocati: creeranno 60mila posti di lavoro

Milano, le Camere penali internazionali organizzano un momento formativo per queste nuove figure tecniche: “Aumenteranno l’efficienza del sistema giuridico”

Udienza di un processo penale (Archivio)

Udienza di un processo penale (Archivio)

Milano – L’obiettivo è quello di arrivare a un contratto collettivo nazionale specifico per operatori paralegal, nuove figure professionali negli studi legali che affiancano gli avvocati con il compito di occuparsi delle diverse attività tecniche e amministrative essenziali per il funzionamento quotidiano.

Corso di formazione

Intanto, parte il primo corso di formazione tecnica, organizzato dalle Camere penali internazionali e diretto dalla avvocato Elisa Izzotti, che mercoledì 29 maggio verrà presentato in via Montenapoleone con la presenza prevista di rappresentanti dei sindacati Cgil e Uil.

Cos’è il paralegal

"Il paralegal è una figura importata dagli Stati Uniti e dal Regno Unito – spiega Alexandro Maria Tirelli, presidente delle Camere penali internazionali – che, per tracciare un paragone, ha un ruolo simile a quello dell'infermiere per il medico. Da poco c'è anche una pagina specifica su Wikipedia, che spiega le sue funzioni". Non è un avvocato, ma affianca il legale nelle sue mansioni.

60mila posti di lavoro

Secondo gli organizzatori, nei prossimi anni potrebbero aprirsi potenzialmente 60mila nuovi posti di lavoro in Italia. "Noi proveremo anche a promuovere un'attività di job placement mettendo in contatto i paralegal con gli studi legali – sottolinea l'avvocato Izzotti – Attualmente i paralegal sono inquadrati con contratti nazionali collettivi applicati alle segreterie degli studi professionali , una classificazione che non rende giustizia alla complessità e alla specificità del loro ruolo. Riconoscere ufficialmente la figura del paralegal attraverso un inquadramento contrattuale autonomo non solo valorizzerebbe il lavoro di questi professionisti, ma contribuirebbe significativamente all’efficienza del sistema giuridico”.