Paola Frassinetti contestata alla commemorazione per Sergio Ramelli

Milano, all’istituto tecnico Molinari collettivi studenteschi insieme a Usb e Cobas insultano la sottosegretaria all’Istruzione di Fratelli d’Italia

La Frassinetti al Molinari: momenti di tensione

La Frassinetti al Molinari: momenti di tensione

MILANO - Una trentina di manifestanti dei sindacati di base Usb e Cobas e dei collettivi ha contestato stamattina la sottosegretaria all'Istruzione Paola Frassinetti, arrivata all'istituto tecnico Molinari alle 9.40 per partecipare a una commemorazione per Sergio Ramelli, il militante del Fronte della Gioventù che frequentò la scuola di via Crescenzago negli anni Settanta e che il 13 marzo di 48 anni fa, all'età di 18 anni, fu aggredito a colpi di chiave inglese sotto casa da un gruppo di Avanguardia operaia, morendo al Policlinico il successivo 29 aprile dopo 47 giorni di agonia.

"Vergogna, vergogna", hanno urlato i manifestanti, che si sono ritrovati in via Crescenzago per un presidio organizzato dalla rete "Milano antifascista antirazzista meticcia e sociale". Durante la protesta, gli ingressi sono stati costantemente presidiati da polizia e carabinieri. "Ricordare un ragazzo ammazzato a 18 anni non può essere una strumentalizzazione: io da sottosegretaria all'Istruzione mi sono sentita di andare a portare un fiore alla targa per Ramelli", ha spiegato all'uscita l'esponente di Fratelli d'Italia. E ancora: "Gli studenti? Hanno fatto un comunicato molto bello, condivido il loro "no" alla violenza". Frassinetti ha anche annunciato che parteciperà alla cerimonia del 29 aprile ai giardini di via Pinturicchio davanti al cippo per Ramelli.

Le parole della Frassinetti

"Sergio Ramelli è stato ucciso da chi si diceva antifascista”, quindi dell'antifascismo “ci sono tante sfaccettature. A quell'epoca l'antifascismo militante era rovente, penso che adesso sia cambiato tutto e che sia importante parlare di libertà, partecipazione e democrazia”. Queste le parole pronunciate questa mattina da Paola Frassinetti. “Chi è per questi valori qui - ha aggiunto - non penso possa definirsi fascista”. 

Fausto e Iaio

"Entro fine marzo, quando è stato ucciso Tinelli, andrò al liceo Brera e porterò dei fiori alla targa che ho fatto mettere quando ero assessore”, perché Fausto Tinelli e Lorenzo “Iaio” Iannucci erano “due ragazzi ammazzati mentre erano disarmati che amavano far politica”, sottolinea la Frassinetti parlando dei due giovani militanti di sinistra uccisi fuori dal Centro Sociale Leoncavallo nel 1978 a Milano.

Nessuna differenza

Insomma, secondo Frassinetti “non c'è nessuna differenza nel ricordare vittime innocenti», però «non c'è mai una protesta quando viene commemorato un ragazzo di sinistra ucciso”. Quanto alla proposta, avanzata già in passato dalla destra milanese, di intitolare a Ramelli l'Itis Molinari, “secondo me sarebbe giusto” farlo ma “Le norme - ha concluso la sottosegretaria - dicono che è il Consiglio d'istituto a decidere. Non voglio fare nessuna forzatura”.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro