
I biancorossi hanno perso tutto lo smalto in attacco delle ultime settimane vissute più volte oltre quota 100 punti
Con poche energie, di fronte ad una squadra forte, ma che deve risalire la classifica, inciampa l’Olimpia Milano che perde 85-72 sul campo della Reyer Venezia. I biancorossi perdono tutto lo smalto in attacco delle ultime settimane vissute più volte oltre quota 100 punti, più volte si schiantano contro il tabellone senza trovare soluzioni di fronte ad una Venezia davvero solida in retroguardia. Nella ripresa Milano paga anche la necessità di non rischiare Mirotic e Bolmaro che si fermano per un indolenzimento muscolare e riducono ancor più all’osso le rotazioni della squadra, soprattutto dal punto di vista offensivo. Così è Armoni Brooks a chiudere come miglior realizzatore a quota 15 punti, mentre Gillespie dà sostanza sotto le plance con 11 punti e 7 rimbalzi, al di là di un sanguinoso 1/7 ai liberi.
La partenza di Milano è marchiata Mirotic, ma la difesa non tiene il passo, così Venezia rimane costantemente al passo dell’Olimpia con i canestri di Simms, al rientro dopo l’infortunio. I biancorossi chiudono comunque avanti il primo quarto con un libero di LeDay (21-22, ma poi si farà male), ma Venezia riparte fortissimo e con 5 punti fila di Fernandez costringe al timeout coach Messina dopo neanche un minuto sul 26-22. L’Armani rimane a galla con i canestri di Gillespie e Brooks (34-31), arriva ad un passo con i liberi di Mannion (39-38), ma poi stacca la spina subendo la fisicità di Kabengele per il 47-38. È Shields a far rinsavire l’EA7 con gli ultimi 5 punti del primo tempo chiudendo 49-43. Lo stesso americano è l’autore del pareggio a quota 50, proprio all’inizio di una ripresa che l’Olimpia sembra approcciare con la faccia giusta. Munford prova a cambiare passo per i suoi riallungando 59-54 ed è lo stesso che in lunetta sigla il +8 (67-59). È con la tripla di Brooks che Milano si riavvicina a fine terzo periodo sul 67-62, con l’ennesima rimbalzo offensivo di Gillespie accorcia ancora (67-64). Dopo questi canestri, però, l’Armani si blocca di nuovo in attacco (solo 2 punti in 5 minuti nel quarto periodo), mentre Venezia rafforza il proprio vantaggio sul 73-64 al 35’. Il sussulto del 73-67 illude soltanto perché poi la ditta Kabengele-Ennis chiude tutti i conti quando arrivano i canestri del 78-67 a 3 minuti dal termine. Il parziale diventa anche ingeneroso sull’85-69 per Venezia, prima che si chiuda sul +13 finale.
UMANA VENEZIA-EA7 EMPORIO ARMANI MILANO 85-72 21-22; 49-43: 67-62.