Palco reale alla Scala Meloni con Mattarella per il debutto di Boris È (quasi) senza precedenti

La coppia Capo dello Stato-premier non si vedeva al Piermarini dal 2011. Tagli nel 2023, Sala: "Più soldi ai museali, il teatro recuperi con i privati"

Migration

di Massimiliano Mingoia e Nicola Palma

MILANO

Un Palco reale (quasi) senza precedenti. Ci sarà anche Giorgia Meloni alla Prima dell’opera russa Boris Godunov, che mercoledì sera inaugurerà la stagione lirica della Scala. La premier andrà a completare un parterre de rois che contava già il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la numero uno della Commissione europea Ursula von der Leyen, che in mattinata parteciperanno all’evento "La Bocconi, l’Italia, l’Europa. L’Università saluta Mario Monti". La presenza contemporanea del Capo dello Stato e del presidente del Consiglio è un semi-inedito per il 7 dicembre: la tradizione ha sempre consigliato un’alternanza tra le due cariche.

L’unica eccezione nella storia recente risale a undici anni fa, quando l’allora inquilino del Quirinale Giorgio Napolitano e proprio Monti, habituè del Piermarini e nominato tre settimane prima alla guida dell’esecutivo tecnico post-caduta del Berlusconi III, si ritrovarono in via Filodrammatici per assistere al debutto del Don Giovanni di Mozart. Nel 2013, invece, presenziarono alla Traviata sia Napolitano che l’allora presidente della Commissione Ue José Manuel Barroso, ma senza l’allora primo ministro Enrico Letta. È stato il sindaco Giuseppe Sala a ufficializzare indirettamente la presenza di Meloni sul red carpet di Sant’Ambrogio: "Non mi ha risposto. Vorrà dire che vedendola alla Scala il 7 dicembre chiederò lumi", ha spiegato ieri il primo cittadino a chi gli ha domandato se la premier avesse replicato alla sua lettera di spiegazioni sulle deleghe assegnate al sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi. Tornando alle presenze istituzionali nella serata più importante per il Piermarini, ci saranno pure il presidente del Senato Ignazio La Russa e i ministri di Cultura e Interno Gennaro Sangiuliano e Matteo Piantedosi.

Quella sera, i sindacati cercheranno di veicolare in qualche modo il loro messaggio contro i tagli alle realtà dello spettacolo dal vivo. Sala è tornato sull’argomento, dopo aver annunciato una decurtazione al contributo del Comune al Piermarini nel 2023: "Il messaggio è che noi non vogliamo tagliare la cultura, però dobbiamo ribilanciare la spesa culturale. Per esempio, noi siamo consapevoli che rispetto ai museali dobbiamo alzare lo stipendio. Il nostro esercizio è quello di trovare una cosa che sia più equa e giusta. Ritengo, perché rispetto alla Scala mi devo prendere la mia responsabilità, che la Scala possa fare un ulteriore sforzo con il mondo del privato per avere altri fondi".

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro