Palazzo Pirelli simbolo di laboriosità

Francesco Felice

Buonfantino

Anni ’50, anni del boom economico, della ripresa post-bellica, della rinascita. Milano sa cogliere e interpretare il vento nuovo e lo sfrutta. In città, come in tutta Italia, si aprono cantieri, si realizzano edifici ultramoderni per l’epoca (ma ancora oggi), si contattano grandi architetti. Così vengono costruite Torre Velasca, di cui abbiamo già parlato, e il Pirellone. Inizio lavori 1954, fine opera 1960, firma di Giò Ponti, 127 mt di altezza, 31 piani, 710 scalini, costo 43 miliardi di lire. Se ne parlava molto in quegli anni, perché era uno dei grattacieli più alti al mondo. Il Pirellone, oggi così chiamato, non è solo il simbolo della rinascita, ma è il manifesto dell’imprenditoria manufatturiera lombarda e della proiezione europeista dell’Italia. Costruito per la grande industria Pirelli, all’epoca contava 1.200 dipendenti, nel 1978 diventa sede della Regione Lombardia: in questa struttura, composta di vetro, cemento e piastrelle, si è discussa e si è affrontata per decenni la politica meneghina e non solo. A distinguere quest’opera dalle altre è sicuramente la sua maestosità, ma soprattutto la scelta innovativa dei materiali e della tecnica costruttiva: i solai, infatti, poggiano su un numero irrisorio di pilastri portanti in calcestruzzo. La forma dell’edificio è poligonale, come un diamante, i solai sono in latero-cemento, la copertura è un magnifico terrazzo su Milano con una veletta sospesa. Nei decenni il Pirellone ha affrontato tre restauri, è stato messo a dura prova da un incidente aereo che ha fatto temere per un attimo orrori oltreoceano, è oggetto ogni anno persino di una gara atletica la ormai celebre la “run up” e resta, senza ombra di dubbio, un solido simbolo di determinazione, intraprendenza, tenacia e laboriosità lombarda, ma soprattutto diventa l'emblema della qualità del design e dell'architettura italiana di quegli anni. Dovrebbe farci, invece, riflettere il fatto che, sia il nuovo edificio della regione Lombardia che le tre torri di city Life, sono state affidate a progettisti non italiani…

*Gnosis Progetti

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro